MICHAEL MOORCOCK
Questo articolo è collegato alla puntata del 2 febbraio del programma radiofonico "PUNTO D'INCONTRO" TRS - The Radio Station
In quel calderone creativo e multi colorato che è la Gran Bretagna degli anni 60 e dei primi anni 70, l'arte popolare non aveva confini e quindi poteva capitare che la letteratura di genere e la musica rock pop si miscelassero in continui rimandi e citazioni ma anche con vere e proprie collaborazioni tra i due mondi.
D'altronde già i movimenti psichedelici e il derivato, cosiddetto progressive, pescavano a piene mani dalla letteratura e dal cinema, arrivando a creare essi stessi "narrativa fantastica in musica". The Who, Pretty Things, Kinks, Moody Blues prima e dopo Hawkwind, YES, King Crimson, Genesis e tanti, tanti altri ce ne hanno dato esempi diretti e ancora oggi vivi e importanti.
Molti dei musicisti coinvolti in quella stagione sfoggiavano (vera o simulata) una cultura al di sopra della media (musicale ma anche generale) e le ambizioni letterarie (mancate) sono evidenti al semplice ascolto dei loro dischi.
Se Peter Hammil dei VDGG ha tentato una carriera letteraria finita (troppo) presto nel dimenticatoio, altri, come Mick Farren, Robert Calvert e Julian Jay Saverin, parallelamente o alternativamente alla pubblicazione di "libri sonori", si sono cimentati in pubblicazioni di libri veri e propri con discrete fortune, quando poi addirittura nel caso di Michael Moorcock, abbiamo uno scrittore famoso, nato ed evolutosi come tale, prestato al rock.
Michael Moorcock è un gigante della letteratura fantascientifica e fantastica.
Più anziano degli altri, è nato nel 1939, ad oggi ha venduto milioni di copie dei suoi libri. I vari cicli del Campione Eterno sono una lettura obbligata per ogni amante del genere "fantasy", sia che li amiate oppure odiate. Personaggi come Elric di Melnibonè negli anni 60 ruppero tutti i clichè del genere, dominato da troppi barbari, e ancora oggi fanno scuola.
Jerry Cornelius, altra manifestazione del Campione, attraverso 4 romanzi e una manciata di racconti è diventato un' icona della cultura pop britannica degli anni 60 e 70. Un personaggio creato da Moorcock a disposizione di chiunque lo volesse utilizzare (non molti ma tra questi c'è Alan Moore). Le sue storie sono infarcite di cultura e musica britannica dell'era d'oro del rock.
La rivoluzione Moorcoock la cominciò a metà degli anni 60 diventando direttore della rivista di SF, New Worlds, lanciando il rinascimento della fantascienza britannica contro l'età classica e d'oro tutta americana. Autori, importanti e maturi come Ballard, Brunner, Aldiss, Norman Spinrad (che è americano). Sperimentando, rompendo tutti gli schemi. Anche qui molti storsero (e lo storcono ancora) il naso. Ma se oggi la SF è ormai sdoganata dalla nicchia, lo dobbiamo molto al lavoro di costoro.
Michael Moorcoock, un giorno, tornando a casa vide suonare sotto gli archi della sopraelevata di Ladbroke Grove (la parallela di Portobello Road) a Londra, un gruppo che si chiamava Hawkwind. "Mi sembravano una compagnia di barbari cui era stato dato un carico di roba elettronica con cui suonare" rammenta Moorcock. Lui, autore ed editore di fantascienza. Gli Hawkwind, il gruppo rock di fantascienza per eccellenza, inventori dello Space Rock. Dave Brock (proto nerd e rockettaro underground) era già da tempo fan dei sui libri. Il gruppo e lo scrittore vivevano entrambi in quella zona, era inevitabile che prima o poi si incontrassero e facessero amicizia.
Le zone ovest di Londra, Landbroke Grove e Portobello Road all'epoca erano la "patria ideale", la "terra franca" (una Tanelorn) per il movimento underground londinese, da non confondere con quello underground degli appassionati di blues di Chicago (Mayall, Bond, Fame, Mooney) e con quello più patinato e modaiolo che era sorto intorno e dentro l'UFO Club al centro di Londra (ma non disprezzato da chi proveniva dalla parte ovest).
Il cafè "In The Hall Of The Mountain Grill" (che darà il titolo ad uno degli album migliori degli Hawkwind) a Portobello Road era il luogo di ritrovo obbligato per chi viveva e suonava li. Mick Farren (altro scrittore e musicista) e i sui Social Deviants, gli High Tide, gli stessi Hawkwind, la Third Ear Band (quelli del Macbeth di Roman Polansky) questi sono i gruppi che "ce l'hanno fatta" ad uscire dal sommerso, rimanendo comunque portavoce di quella stagione, di quei luoghi, di quella gente e della loro filosofia di vita.
Testimonianze testuali di quel periodo e di quella "città nella città" le troviamo anche nelle opere di Mick Farren e di Michael Moorcock. Il già citato Jerry Cornelius e nel romnzo "The Chinese Agent" del 1960.
Moorcock pubblica a marzo del 1975 il suo disco rock a nome Michael Moorcock And The Deep Fix (il gruppo di Jerry Cornelius che appare nei suoi romanzi).
New Words Fair vede Moorcook, oltre che ai testi, suonare la chitarra e il banjo e cantare nella maggior parte dei brani. Gli altri sono Graham Charnock e Steve Gilmore, chitarra e voce, Kuma Harada al basso e Peter Pavli (già bassista nel gruppo di Simon House e Tony Hill, High Tide) al cello.
Ci suonano anche numerosi ospiti. Dave Brock, Nick Turner, i batteristi Powel e King, Simon House. Tutti Hawkind doc, più il chitarrista Snowy White.
L'album (un concept) tocca diversi generi e atmosfere, impreziosito dal violino di Simon House si dimostra musicalmente abbastanza valido. con al vertice, forse, la struggente e feroce Dude's Dream. Non un capolavoro ma ben più di un semplice feticcio per gli appassionati dello scrittore.
Un ultimo singolo a nome del gruppo viene pubblicato nel 1982 . The Brothel In Rosenstrasse/Time Centre in tiratura limitata firmato da Moorcock.
Brothel In Rosenstrasse è forse il brano migliore dei Deep Fix e si ricollega al romanzo omonimo del ciclo della famiglia Von Bek. Moorcock lo ha definito come il brano più vicino al tipo di musica che avrebbero voluto fare davvero.
Il gruppo si sciolse subito dopo per realismo riguardo l'età anagrafica e le capacità di musicista. "Eravamo ancora abbastanza giovani ed entusiasti per continuare ma ormai anche abbastanza anziani per non illuderci che non saremmo andati molto lontani e non ci saremmo evoluti come musicisti".
(Cito a memoria perché non trovo più la frase esatta contenuta da qualche parte nel suo sito, comunque il senso era questo).
Oggi, Michael Moorcock ha 73 anni, Troppo anziano per rockeggiare ma ci piace pensare che qualche rimpianto al riguardo lo abbia. Comunque come si suol dire, "ha già dato" e continua a sfornare romanzi di successo.
In tempi più recenti sono usciti in CD i demo di due progetti fatti in collaborazione con Peter Pavli ma mai completati. Gloriana, or The Unfulfill'd Queen e The Entropy Tango. Si tratta di musical rock basati sui due romanzi omonimi (il secondo del ciclo di Jerry Cornelius).
Fine della prima parte. Nella seconda vedremo in dettaglio le collaborazioni tra Michael Moorcock e gli Hawkwind e le poche ma significative collaborazioni con i Blue Oyster Cult.
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