Phil Lynott, il suo amico d'infanzia nella natia Irlanda e compagno di schitarrate giovanili, se n'è andato nel 1986.
Rory Gallagher, suo rivale di sempre, se n'è andato nel 1995.
Peter Green, il suo mentore, è ancora vivo ma praticamente se n'è andato nel 1970.
Eric Clapton e John Mayall sono vivi in relativa buona salute.
Robert William Gary Moore (4 aprile 1952 - 6 febbraio 2011) Tra i pochi rimasti, alfieri delle "poche note ma quelle giuste" era rimasto troppo solo per resistere in questo mondo. A due anni dalla sua scomparsa lo ricordiamo con una manciata di rare session registrate nel 1974 negli studi della BBC insieme ai Thin Lizzy.
Il gruppo capitanato dal celticoafrosudamericano si trovava in una fase di transizione difficile che vedeva, dopo 3 album di discreto blues celtic rock, l'abbandono del chitarrista Eric Bell. Il non più power trio sarebbe diventato da li a poco un quartetto lanciato nel successo planetario ma prima, in questa fase di transizione e incertezze, registrarono alcuni brani vecchi e nuovi insieme a Gary Moore.
Moore è uno di quegli artisti che rimpiango di non essere ancora riuscito a frequentare come vorrei. Dalla gavetta insieme a Lynott, i primi timidi lavori con i Granny's Intention, gli Skid Row (prima che ne vendesse il nome), le timide collaborazioni con i Thin Lizzy, decine e decine di collaborazioni tra cui B.B. King, i Cream, Greg Lake, George Harrison, Cozy Powell.
Ho scarsamente frequentato la sua carriera solista, lunghissima, tra A.O.R, metal e blues di razza. Una lacuna da colmare quanto prima.
L'appuntamento è in radio sabato 23 febbraio dalle ore 17.00
Donald McHeyre
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