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giovedì 2 luglio 2015

Castle McHeyre incontra ROCKbyWILD




RockbyWild è l'intrapendente e coraggiosa testata che da tempo fornisce spazio a tutto quel sommerso di realtà musicali che si arrabattano sotto la punta dell'iceberg e che non gode di grande copertura mediatica a livello nazionale.

Chi mi segue, attraverso il blog e le attività radiofoniche, sa bene quanto spazio abbia dedicato nel corso degli anni a questo argomento.

E' quindi con immenso piacere che vi comunico il mio ingresso nello staff di RockbyWild, sia a livello redazionale ma anche con piccoli contributi scritti, i cui primi modesti esempi potrete trovare sia qui, che qui.




La Rete è composta di numerose realtà che spesso, purtroppo, si combattono come piccoli feudi attaccati alla propria roccaforte, facendo il gioco di pochi altri.
Sovente però, come in questo caso, nascono collaborazioni proficue che non perdono di vista l'obiettivo primario: diffondere informazione e punti di riflessione ad un livello che ormai troppo spesso la stampa generalista (e pagata) non è più in grado di offrire. Ma soprattutto, collaborazioni proficue per tutti noi. Per chi lavora e per chi legge.

Che sia per istruttive e rilassanti letture oppure per proporre la vostra collaborazione, vi aspetto oceanici su RockbyWild.

Non siate timidi e benvenuti.




mercoledì 17 dicembre 2014

McHeyre podcast BBC CAPTAIN BEEFHEART

Captain Beefheart, al secolo Don Van Vliet (nato Don Glen Vliet).

Glendale, 15 gennaio 1941 - Arcata, 17 dicembre 2010

Che l'amiate oppure odiate, di sicuro la sua musica non può essere ignorata.

Con Jacopo Muneratti abbiamo preparato questo piccolo podcast in suo onore e ricordo (e in quello dello Zio Frank)


Lo trovate sul canale podcast di questo blog insieme ai podcast precedenti.

La musica è il meglio.



CAPTAIN BEEFHEART BBC session
di Jacopo Muneratti

Don Van Vliet, Alex St. Claire, Jeff Cotton, Jerry Handley, John French

Studio 4 - Maida Vale, 24 January 1968
First broadcast: “Top Gear”, 4 February 1968

Sure ‘Nuff ‘n Yes I Do
Yellow Brick Road
Abba Zaba
Electricity

Don Van Vliet, alias Captain Beefheart, è stato, probabilmente, l’artista preferito da John Peel di tutti i tempi, e uno dei pochi con cui mantenne una profonda amicizia fino al giorno della sua morte. Peel fu uno dei primi a suonare il suo primo LP “Safe as Milk” per radio, ancora prima di collaborare con la BBC e, nel 1968, fu così incoraggiante nei confronti di Captain Beefheart & His Magic Band, da offrirsi addirittura come guidatore di bus per il loro tour Inglese. Visto questo amore così grande per la musica di Captain Beefheart, normalmente, una sua inclusione nelle session sarebbe stata scontata. C’era però un piccolo problema: il ministero del lavoro Inglese aveva stipulato un regolamento sulle BBC session riguardo ai gruppi stranieri che permetteva di usufruire di tale servizio solo a coloro che provenivano da una nazione che poteva garantire delle session in radio agli artisti Inglesi. Purtroppo, gli Stati Uniti d’America non erano parte di queste nazioni. 
Tuttavia, sia Peel, che il produttore di “Top Gear” Bernie Andrews volevano fortemente una session del Capitano quindi, per aggirare la questione, si inventarono uno stratagemma: Captain Beefheart and His Magic Band, secondo i documenti, non erano un gruppo musicale, bensì un gruppo di prestigiatori. La regola del ministero del lavoro era legata squisitamente ai musicisti e e a quelli stranieri che non potevano registrare session in sé ma potevano farlo se usavano una backing band inglese (grazie a questo espediente gente del calibro di Joni Mitchell e Tim Buckley, tra gli altri, poterono fare session legalmente) quindi, in questo modo, riuscirono ad aggirare la burocrazia Inglese e, nessuno dei funzionari parve rendersi dell’inghippo (oppure, semplicemente, chiusero un occhio). Questa prima session è abbastanza interessante, perché dà una buona idea di come suonassero dal vivo all’epoca Captain Beefheart and His Magic Band. I quattro brani sono tutti tratti da “Safe as Milk” e sono tutti e quattro in versioni più lente ed estese. “Yellow Brick Road” in futuro non sarà ripresa dal vivo, ma anche gli altri tre pezzi sono molto interessanti, compreso il classico “Abba Zaba”, in un arrangiamento live diverso da quello che diventerà definitivo. Una curiosità riguardo a questo brano: si tratta dell’unica versione conosciuta dove l’assolo di basso è suonato dal bassista Jerry Handley; nella versione in studio, infatti, su quel brano, il basso era suonato da nientemeno che Ry Cooder, brevemente un membro della Magic Band e qui in uno dei suoi primi lavori professionali. Il Master Tape della session, con grande dispiacere di Peel, è stato cancellato (e riutilizzato) qualche mese dopo la sua messa in onda. John cercò a lungo registrazioni di questa session, ma nonostante la tenacia, per molto tempo non ebbe successo; nemmeno quando nel 1999 aiutò a compilare il cofanetto di retrospettiva della carriera del Capitano “Grow Fins” riuscì a reperire dei nastri. Ebbe successo solo alle porte del XXI° secolo, quando un ascoltatore gli spedì entrambe le session, registrate da lui stesso alla radio, permettendogli così di ascoltarle e di ritrasmetterle 33 dopo la loro prima messa in onda: il 6 Marzo 2001. Una curiosità: i tecnici studio della BBC si ricordarono di questa session a lungo, a causa di alcuni comportamenti stravaganti di Beefheart durante le registrazioni, tra cui cantare disteso sul pavimento e giocare con gli interruttori della luce! Questa session finì nella lista “The Best 125”, una selezione delle migliori session selezionata dalla famiglia di Peel, i suoi amici, ingeneri del suono, produttori, musicisti e altri suoi amici che lo conoscevano bene.

Studio 201, Piccadilly - London, 6 May 1968
First broadcast: “Top Gear”, 12 May 1968

Safe as Milk
Beatle, Bones ‘n Smokin’ Stones
Kandy Korn
Trust Us

Durante questa fase, Captain Beefheart e la sua Magic Band stavano lavorando a quello che avrebbe dovuto essere il suo secondo album, intitolato “It Comes To You In A Plain Brown Wrapper”. In realtà, problemi tecnici durante la registrazione, costrinsero il gruppo a ricominciare le session da capo in un secondo studio, e l’album venne pubblicato solo in Ottobre, con il titolo “Strictly Personal”. Le versioni originali di quei brani (pubblicate negli anni ’90) erano molto meno prodotte e più “crude” rispetto a quelle definitive, piene di “effetti psichedelici”, e, i quattro brani presentati in questa session, suonano molto vicini alle prime versioni, più dal vivo ed energiche. In ogni caso, a parte la differenza di produzione e la mancanza di effetti sonori e di nastri al contrario, questi quattro pezzi, non si differenziano troppo nemmeno dalle loro versioni ufficiali su “Strictly Personal”, con solo qualche leggero cambiamento di struttura in “Kandy Korn” e “Trust Us”. La session rimane comunque un documento imperdibile per i fan di Captain Beefheart, perché il materiale dal vivo di questa formazione è estremamente raro, e la bellissima “Trust Us” è un pezzo che non è mai stato più eseguito in futuro. Il Master Tape di questa session subì la stessa sorte di quello della precedente, e Peel entrò in possesso di una copia solo quando riuscì a procurarsi anche la prima, grazie allo stesso fan Inglese che le aveva registrate dalla radio a suo tempo. Anche questa session venne quindi ritrasmessa nel 2001 da Peel, il 7 Marzo, il giorno dopo la prima, rendendo così un grandissimo favore ai fan di Captain Beefheart che da lungo tempo cercavano registrazioni di questi due eventi storici. Con la pubblicazione di “Trout Mask Replica” l’anno successivo, il nome del Capitano si era fatto conoscere meglio in tutto il mondo, e, quindi, il trucchetto burocratico di prima non avrebbe più potuto funzionare, decretando così la fine delle possibili BBC session di Captain Beefheart and His Magic Band. In ogni caso, durante la puntata di “Top Gear” del 24 Aprile 1973, Peel invitò Vliet in studio per la parte finale del programma e, insieme, condussero un’esilarante e surreale puntata, piena di battute e di aforismi scherzosi. 





giovedì 5 giugno 2014

McHeyre podcast 2 THE ROAD to 1981




Lo speciale LED ZEPPELIN BBC sta andando benino, e questo ci conforta e sprona ad andare avanti con il progetto dei podcast come proseguimento di un quasi decennale progetto radiofonico, che discutibili scelte altrui hanno condannato al silenzio. 

Le BBC dei Led Zeppelin saranno disponibili ancora per pochi giorni, quindi affrettatevi.


Sia da solo che con Jacopo Muneratti stiamo mettendo in cantiere altre nuove puntate che ci auguriamo soddisfino i vostri fini palati musicali. L'utilizzo dei podcast può essere anche l'occasione per rispolverare vecchi lavori come THE ROAD to 1981.

Pubblicato originariamente a puntate su MAAT2020, nella sua versione "solo testo", questa è la versione completa, musica e parole e la trovare qui.

3 ore e mezza circa di programma tracciando il percorso musicale e spirituale di Robert Fripp tra due album dei King Crimson passando per ROXY MUSIC, PETER GABRIEL, DAVID BOWIE, TALKING HEADS.

Buon viaggio.



lunedì 12 maggio 2014

Punto di Situazione. Le BBC session dei LED ZEPPELIN

Come promesso, dopo le brutte notizie di sabato, pubblico adesso l'elenco delle BBC session dei Led Zeppelin preparate da Jacopo per la puntata radiofonica che non è andata in onda ... e che non andrà mai in onda su TRS radio.


In quella puntata avremmo parlato anche di dure e lunghe gavette,  di gruppi musicali formati da tutte STAR del rock prima che divenissero tali, di Davey Graham e di poeti irlandesi e di molto altro ancora.
Quel che è stato è stato. Lasciamo i rimpianti (ma resta l'amaro) perché non è detto che questa puntata e tutte le altre future non si faranno, su altri canali, con altri mezzi. 

Le possibilità ci sono. 
Continuare per il momento ad utilizzare il canale di Youtube.
Trovarne altri di canali web più adatti alle nostre esigenze.
Creare dei podcast settimanali a continuazione del progetto.
Certo. Mancherà la spontaneità e l'atmosfera di una diretta radiofonica dovuta alla magia del vecchio FM (ma tanto nel bacino di utenza dell'emittente che mi ospitava era una percentuale minima) e per quanto riguarda gli ospiti dovremo organizzare le cose diversamente. Ma si può fare.

Datemi un paio di settimane per organizzare le cose e potremo ritornare. Fatemi sapere cosa ne pensate. Sono apertissimo a suggerimenti.

Nel frattempo godetevi le note di Jacopo Muneratti e tutti gli altri articoli che pubblicheremo sui nostri blog, su MAT2020, e sul canale di Youtube.



LED ZEPPELIN BBC session

Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones, John Bonham

Playhouse Theatre - Northumberland Avenue, 3 March 1969
First broadcast: “Top Gear”, 23 March 1969

You Shook Me
Communication Breakdown
I Can’t Quit You Baby
Dazed and Confused

John Peel, amante del blues, era un sostenitore dei Led Zeppelin. Non sorprende quindi che la loro prima BBC session sia stata registrata proprio all’interno del suo programma. Contrariamente a altri gruppi, però, i Led Zeppelin registrarono la loro prima BBC session due mesi dopo l’uscita del loro primo album (12 Gennaio 1969, registrato tra Settembre e Ottobre 1968). Non sorprendentemente, il gruppo suona quattro pezzi da tale album, ma, le versioni si discostano notevolmente dalle loro controparti in studio, ed è chiaro che l’intento musicale della session è chiaramente quello di un concerto in chiave intimista. Ogni brano, infatti, contiene una sezione che permette al gruppo di poter svisare un pochino anche se, chiaramente, i tempi ristretti di registrazione limitano un po’ la cosa. Questo, comunque, consente forse di poter digerire maggiormente lo spirito improvvisativo del gruppo senza dover incappare in jam session lunghe più di 20 minuti. Il master tape della session sopravvive interamente ai giorni nostri e la session, ad eccezione di “Communication Breakdown”, è stata inclusa nel doppio CD ufficiale “BBC Sessions” del 1997, che include anche le loro apparizioni “In Concert”. Tale collezione, però, è stata pensata più per l’ascoltatore casuale che per il collezionista e alcuni brani vengono tagliati per non creare ripetizioni. Anche le session “In Concert” hanno problemi (alcuni frammenti vengono eliminati a causa di problemi di copyright,  dovuti a citazione a classici blues). 


Studio 4, Maida Vale - London, 19 March 1969
First broadcast: “Alexis Korner’s Rhythm and Blues”, 14 April 1969

I Can’t Quit You Baby
You Shook Me
Sunshine Woman

Seconda session del gruppo, registrata per il programma del loro idolo Alexis Korner, che teneva già il gruppo in grande stima. Essendo il programma di un bluesman, il gruppo si concentra sui brani più blues del primo disco e registra un inedito, un gradevole brano intitolato “Sunshine Woman”, il cui giro di chitarra è un embrione di “Moby Dick” (incisa sul disco successivo) e il cui testo è un pastiche di vari classici blues. Questa è l’unica session del gruppo il cui master tape sia andato perduto. Ad oggi sopravvive una copia registrata da un ascoltatore radio che, dopo qualche lavoro di pulizia, suona moderatamente accettabile. In tale copia, purtroppo, “You Shook Me” è tagliata, probabilmente perché era finito il nastro. Curioso notare che in tale registrazione è presente la versione di “What is and What Should Never Be” tratta dalla session successiva, segno che si tratta probabilmente di una replica mandata in onda qualche mese dopo la trasmissione originale.


Studio 2 - Aoelian Hall, 16 June 1969
First broadcast: “Tasty Pop Sundae”, 22 June 1969

The Girl I Love Has Long Black Wavy Hair
Communication Breakdown
Something Else
What Is And What Should Never Be

Interessante session registrata quando il primo album andava già abbastanza bene nelle vendite. Qui, il gruppo può rilassarsi e la scaletta lo dimostra: “The Girl I Love Has Long Black Wavy Hair” è una versione iniziale di “Moby Dick”, il cui testo è un adattamento di “The Girl I Love She Got Long Curley Hair” del bluesman Sleepy John Estes, “Somethin’ Else” è un brano di Eddie Cochran e Sharon Sheeley, e viene eseguita “What Is and What Should Never Be”, una canzone nuova che sarà inclusa qualche mese più tardi nel secondo LP del gruppo, come il primo, anch’esso intitolato. Dal primo album viene estratta solo “Communication Breakdown”, ormai un classico gigante dei concerti. Una curiosità: la session era stata registrata per il programma del DJ Dave Symond “Symonds on Sunday”, ma all’ultimo momento, il DJ Chris Grant decise di usarla per la sua trasmissione. Il master tape sopravvive ai giorni nostri e la session (ad eccezione di “What is and What Should Never Be”) è stata pubblicata su “BBC Sessions”.


Playhouse Theatre - Northumberland Avenue, 24 June 1969
First broadcast: “Top Gear”, 29 June 1969

Whole Lotta Love
Communication Breakdown
What Is and What Should Never Be
Travelling Riverside Blues

All’amico e sostenitore John Peel, invece, i Led Zeppelin decidono di dare più di un’anticipazione di quello che sarà il nuovo album (che uscirà il 22 Ottobre dello stesso anno). Il piatto ricco, ovvero quello che sarà il primo vero e proprio singolo di successo, “Whole Lotta Love” è il brano iniziale dalla session, ma vengono offerte “What is and What Should Never Be”, che il gruppo stava già testando dal vivo, e “Travelling Riverside Blues” un adattamento di un vecchio classico di Robert Johnson, cavallo di battaglia dal vivo. “Communication Breakdown”, ormai un brano quasi obbligatorio, chiude la scaletta, per non alienare troppo gli ascoltatori che volevano rifugiarsi nei vecchi classici. Anche di questa session, fortunatamente, sopravvive il master tape ed è l’unica ad essere stata inclusa integralmente nel CD “BBC Session”. “Travelling Riverside Blues” era già apparsa nel cofanetto “The Complete Studio Recordings” nel 1993, e venne inclusa come bonus track anche nell’edizione rimasterizzata di “Coda” album “postumo” del gruppo contenente outtakes. Questa è l’ultima session del gruppo e da qua in avanti, i Led Zeppelin si serviranno della BBC solo per gli “In Concert”. John Peel perderà interesse nei dischi successivi a “Physical Graffiti” ma resterà sempre affezionato ai primi e i Led Zeppelin rimarranno uno dei pochi gruppi “vecchi” che Peel non rinnegherà con l’avvento del punk (a differenza dei Deep Purple, ad esempio). Nel 2004, Robert Plant venne scorso in prima fila al funerale di John Peel e, molto emozionato, ricordò che senza la spinta del DJ, lo Zeppelin avrebbe anche potuto non farcela. 



martedì 22 aprile 2014

HOMO ERRATICUS, UNUM DESCRIPTA

E' uscito finalmente nei migliori e nei peggiori negozi HOMO ERRATICUS, l'ultima fatica di Ian Anderson e la Sua Orchestra.

Per l'evento uno solo di noi non bastava e pertanto ci siamo messi in tre a prepararvi una lunga recensione che spero solletichi la Vs. curiosità Jethrica e stimoli le Vs. menti Tulliche.

Gli altri due Compagni di Battaglie con i quali mi onoro di partecipare in questa collaborazione sono, Chiara Bucolo e Jacopo Muneratti.

L'articolo lo potrete leggere sul Blog di Jacopo, Good Times, Bad Times.

Buona lettura.


lunedì 10 marzo 2014

Mc Video Blog ELEPHANT TALK 2, KING CRIMSON, La Metafora Evoluzionistica


La seconda puntata di Elephant Talk è dedicata ai King Crimson. Entità musicale filosofica, a me e Glauco particolarmente cara.

La puntata andò in onda la prima volta a PUNTO D'INCONTRO il 26 marzo 2011 ... sembra tanto tempo fa.


Sui King Crimson sono stati scritti i proverbiali fiumi d'inchiostro e nonostante questo non è abbastanza. 
Parlo di cose estere, ovviamente. 
In Italia siamo, come in tutto il resto, molto indietro con lo stato degli studi crimsoniani, in un modo quasi imbarazzante.



Ci fa piacere e ci da speranza l'uscita recente del libro di Donato Zoppo per i tipi dell'Arcana, nella collana TXT e ne riparleremo senza ombra di dubbio appena lo avrò letto.

La quantità di materiale di studio è talmente tanta e di tale portata e varietà che ogni aspetto della regale e alchemica creatura necessita trattati a se.
Chissà se, quando inventò il nome, Sinfield avrebbe immaginato tutto questo.

Analisi degli album, delle copertine, dei singoli brani, del simbolismo alchemico ed esoterico del "significato" tra Re Cremisi e Cremisi Re, immancabili (e certosine) biografie, analisi storiche musicali medioevali europee e orientali, rapporto tra musica sufi turca e musica rock occidentale, analisi dei testi.
E di tipologie di testi ce ne sono ben tre.

Quelli, appunto, simbolici, alchemici ed esoterici di Peter Sinfield, che molte scuole di pensiero (non a torto) vogliono considerare come le uniche effettivamente inerenti ai significati del Re  Cremisi. 



Quelle riflessive (e oscure) del chitarrista originale dei Supertramp, Richard Palmer-James.




E infine,  quelle frizzanti, nevrotiche, intimiste di Adrian Belew.

A ben guardare le differenze più rimarchevoli sono tra i testi dei due inglesi contrapposte a quelli dell'americano e riflettono bene il tipico e storico approccio nei confronti degli "argomenti" di un testo rock che esiste in America e in Gran Bretagna. Più mimetico (e sociale) il primo, più portato al fantastico il secondo.

Forse. Ma potrei sbagliare. I testi di Sinfield e di Palmer James sono stati analizzati di più di quelli di Adrian Belew quindi Glauco, in questa seconda puntata di ELEPHANT TALK, sceglie di occuparsi di questi ultimi, più vicini alle cose di tutti i giorni e più direttamente legate alla sensibilità dell'ascoltatore medio. 
Ma Glauco parla anche di "metafora evoluzionistica" espressa nei due bei brani analizzati, Dinosaurs e Eyes Wide Open. Anche la mimesi per diventare arte, ha bisogno di trasfigurazione e di simbolismo. Anche il fantastico, per non degradarsi in allegoria, ha bisogno di mimesis.









mercoledì 12 febbraio 2014

Mc Video Blog ELEPHANT TALK 1 senza veli ...

Mi hanno consigliato VIMEO e io lo provo!

Questa è la versione non censurata (da Youtube per conto della Sony) della prima puntata di ELEPHANT TALK dove Glauco Cartocci ci parla e ci commenta A Day In The Life dei Beatles.

Non ho idea di quanto durerà prima che il Central Scrutinizer intervenga con le sue toppe sonore ma il tempo illimitato è più che altro dovuto al limite di capienza che l'account free di Vimeo fornisce. 500MB.

C'entrano giusto un paio di video da mezz'ora. Quindi prima o poi potrebbe succedere di doverlo sostituire.

Comunque sia ....


sabato 1 febbraio 2014

1 ANNO DI BLOG

Mercoledì 29 gennaio il blog Castle McHeyre ha compiuto un anno di vita.

Non ho voglia di fare bilanci troppo lunghi. Non ho voglia di fare bilanci! 


I responsi sono stati inferiori alle aspettative ma non così pessimi da spingermi a chiudere l'esperienza e sufficienti a stimolarmi un altro anno di prova dove cercherò di capire gli sbagli da me compiuti e dare al blog una scadenza più regolare. Mio il compito di correggere i difetti, vostro di aiutarmi a migliorare.

Come contenitore del mio lavoro di appassionato e per veicolare le promozioni delle altre attività (radio, Video ecc.) il blog continua ad avere la sua funzione, e bene.

Tra gli errori da neo blogger sicuramente c'è stato quello di dare un scadenza al numero di post mensili che già all'inizio sapevo di non poter mantenere. Spinto dall'entusiasmo iniziale ho tentato questa sfida è l'ho fallita ma almeno adesso so quali sono i miei limiti. 
1 post a settimana è assicurato dalla presentazione delle puntate del programma radiofonico PUNTO D'INCONTRO, che ricomincia sabato 8 febbraio, e siamo a 4.
Altri 2 riguarderanno sempre la presentazione di un Video Podcast e altri 2 o al massimo 4 a temi di argomento libresco, musicale ecc.
Più varie ed eventuali (compleanni, decessi, catastrofi ecc.).
All'incirca 8 o 10 post mensili (se e magari) credo siano sufficienti ed affrontabili.

In cantiere ci sono:
La serie Cosmo Oro della Nord editrice. Una delle collane librarie più importanti della storia dell'editoria di fantascienza in Italia.
In ogni puntata parlerò di un libro di questa collana, iniziata nel 1970 e chiusa 2 anni fa con il numero 202. 
Di questa serie cercherò di trattare almeno un titolo al mese.

Vari articoli sulla bibliografia zappiana in Italia. Questo è l'anno di Frank, ci ricorda la vedova.

Piccoli articoli dove parlerò di musicisti e gruppi britannici pescati dal dimenticatoio.

"Provare a tentare di provare" di trovare tempo per scrivere l'articolo mensile per la neonata MAT2020 (scusami tanto Athos.)

Altre cose in cantiere ma ne riparleremo.

A rileggere tutto mi accorgo che alla fine ho fatto il bilancio e neanche tanto breve.

Se siete arrivati a leggere fino a qui auguro a tutti un nuovo e più gradevole anno di blog e di vita in generale.









giovedì 30 gennaio 2014

Ritorna PUNTO D'INCONTRO sabato 8 febbraio.

In attesa di risolvere qualche problemino di diritti con Youtube (ma non è colpa loro bensì della Sony, probabilmente) annuncio l'inizio della stagione 2014 di PUNTO D'INCONTRO.

Bad News, Good News

La cattiva notizia è che comincerò sabato 8 febbraio al posto del 1° di febbraio come avevo precedentemente annunciato. La buona 
è che cominceremo con una gradita presenza, già ospite del programma nel 2013.


Francesca "romana" Fabris,
cantautrice, giramondo e compagna di battaglie.
Parleremo di Musica e argomenti correlati, oltre a presentarci i suoi nuovi lavori dal vivo nello studio di TRS -The Radio Station. (link tutti a fianco).

Per i dettagli vi terrò informato nei prossimi giorni.

Sono in cantiere molte BBC Sessions curate con Jacopo Muneratti e forse .. ci sarà il ritorno in diretta di Glauco Cartocci.

A presto  ... adesso vado a risolvere i problemi con Youtube ....


venerdì 17 gennaio 2014

McHeyre Video Blog 5: ANALOGY

In attesa di riprendere PUNTO D'INCONTRO con la stagione (collezione) inverno/primavera, che se tutto va bene dovrei ripartire sabato 1° febbraio, sempre su TRS The Radio Station, godiamoci qualche puntata del 2013.

Per il Video podcast numero 5 ho scelto lo speciale/intervista fatta allo storico gruppo "europeo" degli ANALOGY il 18 maggio del 2013. 

Una puntata di cui sono molto orgoglioso e felice e che so avete apprezzato all'epoca.
Ospiti simpatici e disponibili a raccontarci la loro esperienza negli anni d'oro del rock li dove le cose succedevano.

Molte cose interessanti furono dette a microfoni accesi e purtroppo altre ugualmente interessanti a microfoni spenti ...
tipo .. quel loro (da parte di Martin e di Jutta) essere testimoni 
delle gesta di Robert Wyatt e del suo rapporto con una finestra ....


Ora l'intervista la potete riascoltare con l'ausilio di qualche immagine a tema.
Alcune cose interessanti continuano ad essere nascoste ma spero apprezzerete lo stesso.

Enjoy!


lunedì 13 gennaio 2014

Prospettive e nuovo inizio: TITUS ALONE


Dopo tutti gli eventi narrati nei primi due romanzi "più grandi della vita", (Titus Groan, 1946; Gormenghast, 1950) Tito de'Lamenti (Titus Sepulchrave), settantasettesimo Conte di Gormenghast, abdica. 
Rinuncia all'universo che conosceva, rinuncia al castello. E l'autore, Mervyn Peake, rinuncia alla sua principale cifra stilistica. L'architettura e il raccontare attraverso l'architettura.







martedì 24 dicembre 2013

Il post di natale

POSITIVITA'

Così ci insegnano i Manuali del perfetto intrattenitore/
comunicatore.

Per noi che facciamo, radio, tv, libri, cinema, o "semplicemente" blog
è questo il messaggio pubblico che dobbiamo passare agli altri.

E questo mentre al momento sto solo pensando a come animare questo blog, il canale su Youtube, i gruppi su facebook, il mio programma radiofonico del sabato. 

Come dice il saggio "se non sai cosa fare, non fare nulla". 
Qualche giorno di "stacco" potrà fare solo bene.

Appuntamento al 2014 e passate buone feste. 
Leggete, ascoltate, vedete, visitate.



mercoledì 18 dicembre 2013

McHeyre Video Blog 4: Keith Richards


Oggi Keith Richards compie (solo) 70 anni (solo, perché a guardarlo sembrano 140).
Un bel traguardo considerando che di questi 70 anni almeno 50 gli ha passati a diventare ed essere la personificazione del Rock and roll ... sesso, droga e ... 

Un rocker che non deve chiedere mai (forse tranne al suo pusher).

Gli facciamo tanti auguri (anche di non salire più sugli alberi o piante che siano) e lo vogliamo ancora per altri 70 anni così come lo conosciamo. La chitarra e il sorriso sardonico in mezzo ad una faccia che è il soggetto di studio preferito di ogni artista del make up che lavori in un film di zombie.

Mi sembrava giusto per festeggiarlo rispolverare una vecchia puntata di PUNTO D'INCONTRO andata in onda il 14 aprile del 2012, quella con ospite Salvatore Sansone de IlVoltaPagine per parlare del libro "Life!" dove Keith racconta se stesso tra una fumata e un riff di chitarra (oppure il contrario ma è lo stesso).

Lo speciale lo potrete trovare nella versione Video podcast sul mio canale di Youtube ... che aspettate a cliccare QUI ?

Donald McHeyre

giovedì 28 novembre 2013

McHeyre Video Blog 2: Mr. Bruford

Appuntamento con il secondo Video Podcast di Castle McHeyre. 

La scelta questa volta, convinto di farvi cosa gradita, è caduta sull'intervista fatta a Bill Bruford il 14 ottobre 2010. 

Meno di due anni prima il Sig. Bruford aveva annunciato il suo pensionamento al termine di una carriera costellata di stelle, stalle, rock, jazz, progressive, avanguardia, Sovrani dispotici, bradipi e altra varia umanità e aveva pubblicato un libro (auto)biografico oltretutto molto ben riuscito.


Io, con Glauco Cartocci e Giampiero Frattali, da lungo tempo grandi suoi estimatori, stavamo ancora compiangendoci e disperandoci quando improvvisamente mi arrivò la chiamata di una nostra comune e famigerata conoscenza, la quale ci proponeva, grazie ai buoni uffici di Corrado Canonici, agente italiano del Ns. di intervistare il grande batterista e musicista che attraversando la carriera di nostri altri "idoli" come King Crimson, YES, Genesis e molti altri, avevamo seguito da decenni.

Coincidentemente, proprio in quei mesi avevo già pubblicato per radio due speciali dedicati a Bruford ed ero in cerca di qualcosa di davvero speciale per la terza e ultima parte, quella dedicata agli ultimi anni della sua carriera. Con l'intervista era fatta.

Le due settimane successive furono segnate da un intenso e frenetico lavoro tra me e Glauco per decidere cosa chiedergli (si bene .. abbiamo Bruford .. wow ... gli facciamo l'intervista .. wow  .... si .. ma di che ci parliamo ?) non volendo (con nostra presunzione) porgergli le solite domande trite e ritrite che si fanno a tutte le "star". 
Giampiero Frattali, ci diede l'aiuto fondamentale di condurre l'intervista per noi. 

Stabilita la data con l'intervistato e il modo migliore per registrala, avemmo modo di constatare una cosa  di cui avevamo già il sospetto. Ossia che Bruford non è una star ma "solo" una grande musicista e una squisita persona.

Ora, se le domande che ascolterete siano intelligenti o no lo giudicherete voi. Di sicuro le risposte di Mr. Bruford sono sempre interessanti tra fette di storia del rock e aneddoti, raccontati sempre con l'approccio dell'osservatore distaccato. Di uno che è vissuto come pari tra gli dei ma che è sempre rimasto uomo.

Nel montaggio dell'intervista, Glauco Cartocci doppia Bill Bruford ma senza sovrapporlo. 
Qualcuno potrebbe storcere il naso per la lunghezza e ripetizione delle risposte ma la sua voce è così squisitamente radiofonica che ci sembrava un peccato coprirla.

Altri potrebbero obiettare che l'intervista ha ormai tre anni e che quindi è ormai superata ma essendo il documento rivolto al passato e le risposte, di valore umano e temporale, così universali noi non lo pensiamo che sia superata. Le cose raccontate da Bruford hanno nel bene e nel male valore ancora oggi. 
In fondo nello star system e ne mondo reale non è cambiato molto.

Buon ascolto e visione.

Intervista a Bill Bruford del 14 ottobre 2010


Donald McHeyre




lunedì 11 novembre 2013

Ti faccio un podcast così parte 3: McHeyre Video Blog

"La strada più breve tra due punti è un arabesco"

Ho passato gli ultimi tempi a provare diversi siti di podcast sharing. Alcuni molto graziosi e professionali, altri meno ma tutti, per un motivo o un altro poco pratici per l'utilizzo che serve a me. Tempi di caricamento lunghi, limite di spazio, aumentabile ma a pagamento.
Con il tipo di materiale che produco, parliamo di programmi radiofonici di 2 ore anche se alcuni speciali e interviste durano meno serviva un "contenitore" capiente, gratuito, di facile accesso e con possibilità di arricchire il podcast con immagini (perché stare a sentire due ore di chiacchiere può essere noioso) e in più estremamente popolare e usato da tutti: YouTube.

Certo, i tempi di caricamento restano biblici e il lavoro che c'è dietro richiede più tempo di pubblicazione tra un podcast e l'altro ma alla fine il risultato paga ... e il primo risultato lo potrete trovare qui con l'intervista a Joe Vescovi e Pino Tuccimei registrata il 22 luglio 2013 e andata in onda nella versione solo audio su TRS Radio nella puntata del 5 ottobre a PUNTO D'INCONTRO.

So che quell'intervista è stata particolarmente gradita dagli ascoltatori e il mio ringraziamento va sotto forma di prima scelta nella lunga lista di podcast che comincerò a pubblicare sul mio canale "del tubo".

Per il momento credo di poterne pubblicare due al mese. Bisogna scegliere le immagini e montarle sul file audio una ad una, minuto per minuto, possibilmente con una logica e con coerenza a quanto si ascolta ma credo che prendendo il ritmo, o meglio pratica, presto potremo goderci un podcast a settimana. 

Rimanete sintonizzati il sabato sul mio programma e qui sul blog per gli aggiornamenti.
Per il momento godetevi l'intervista a Joe Vescovi dei TRIP.

Donald McHeyre