giovedì 24 ottobre 2013

PUNTO D'INCONTRO a CANTERBURY


L’ultima volta che trattai il Canterbury Sound fu in una puntata molto sofferta tutta dedicata di PUNTO D’INCONTRO nell’ormai lontano settembre 2009. 
Molto sofferta perché nei confronti del cosiddetto “canterbury” ho sempre avuto un rapporto duplice. In nuce mi piace (e anche in polpa). Di quel movimento definito “rock colto” ne è forse la branca più raffinata e intelligente. Forse perché non ha mai goduto di vasta copertura mediatica e conseguente orda di fan talebani, adoratori, oltranzisti.
Ma non so spiegare perché non ho mai trovato la spinta che me ne facesse innamorare e quindi me lo facesse approfondire. Ripeto non so perché e qui non ne voglio adesso parlare.
Dopo quello speciale. Poco altro. Qualche brano “minore” quando l’occasione o la connessione lo imponevano. Ho trasmesso nel corso degli anni tutta la suite “Nine Feet Underground” dei Caravan e la suite "Mumps" da "The Rotter’s Club" degli Hatfield. Quando di recente è morto il povero Kevin Ayers. Poi basta.

lunedì 14 ottobre 2013

Le BBC sessions dei KING CRIMSON

Per la seconda volta Castle Mcheyre ospita un'altra "penna". Si tratta dell'amico Jacopo Muneratti del blog Good Times Bad Times , "compagno di battaglie", zappofilo e assiduo collaboratore del mio programma radiofonico PUNTO D'INCONTRO.

Proprio a PUNTO D'INCNTRO, Jacopo per il nostro tradizionale specialino crimsonico di ottobre, ha rispolverato (in senso non solo figurato) le uniche due (2) session esistenti dei King Crimson fatte per la BBC. Sue sono le ricerche e quanto ne è venuto fuori è un programma radiofonico di un ora andato in onda sabato 12 ottobre su TRS Radio. Per chi se lo fosse perso riproponiamo qui il testo integrale.

Buona lettura:

KING CRIMSON - BBC SESSIONS
di Jacopo Muneratti


[Prima session completa: The Court of the Crimson King / 21st Century Schizoid
Man / I Talk to the Wind. 18:12]



Le due BBC session dei King Crimson sono una curiosità interessante perché, in entrambi i casi, risalgono a prima della pubblicazione ufficiale del primo album. La formazione è, chiaramente, la stessa di “In The Court of the Crimson King”: Robert Fripp, Greg Lake, Ian McDonald,  Michael Giles e Peter Sinfield.  Nel caso della prima session (6 Maggio 1969), parliamo addirittura del primo reperto registrato in assoluto: l’attività dal vivo era infatti cominciata solo il 9 Aprile, meno di un mese prima quindi, e nessuno degli spettacoli precedenti fu registrato dal gruppo (e tantomeno dal pubblico, ignaro di cosa si stesse trovando davanti). Al momento della registrazione della prima session, i King Crimson non erano ancora entrati nei Wessex Sound Studios (la prima session per “In The Court of the Crimson King” risale al 21 Luglio dello stesso anno). 

Non era una cosa inconsueta, all’epoca, che un gruppo registrasse una BBC session senza aver fatto ancora un album. Anzi, a volte i gruppi non avevano nemmeno un contratto discografico al momento della session, e a volte, il loro passaggio in qualche programma della BBC serviva a procurare loro un contratto con qualche casa discografica. Nel 1997, con la pubblicazione del cofanetto “Epitaph”, dedicato all’attività concertistica del 1969, Robert Fripp rilasciò un’intervista alla rivista Perfect Sounds Forever, nella quale, ricordava le registrazioni alla BBC con queste parole: “Nel 1969, alla BBC non piacevano per niente i giovani musicisti che suonavano rock’n’roll. I tecnici del suono si comportarono in maniera ostile con noi e, siccome la nostra musica era comunque “inutile”, non appena era stata mandata in onda, cancellarono i nastri e ci registrarono sopra altra musica. Per questo, la BBC non ha molto di quello che abbiamo registrato nel 1969”. Su questo ultimo punto, ci torneremo più tardi.
Come già detto, questa prima session precede la registrazione del disco di due mesi, e i brani hanno diverse differenze: nel testo, nell’arrangiamento e anche nell’esecuzione che risulta, comprensibilmente, più timida di quelle sull’album.

Registrata ai Maida Vale Studios 4 il 6 Maggio 1969, la session include “The Court of the Crimson King”, “21st Century Schizoid Man” e “I Talk to the Wind”. La sua messa in onda fu cinque giorni dopo (l’11 Maggio quindi), all’interno del programma “Top Gear” condotto da John Peel. Oggi possediamo tutta la session, ma metterla insieme è stato un grande puzzle. La BBC, che come già affermato da Fripp, riutilizzava i nastri per le session, salvò solo “The Court of the Crimson King”. Un altro brano, “21st Century Man” apparve sui bootleg con qualità audio bassa e solo nel 2008 venne trovato un transcription disc contenente quel brano, permettendo così di essere recuperato in qualità audio alta. Per chi non lo sapesse, un transcription disc è un vinile speciale prodotto dalla BBC e spedito all’estero per poter esportare alcuni tipi di programmazione. La presenza dei transcription disc si è rivelata molto utile in tempi recenti, perché ha consentito di recuperare molte session i cui master tape erano andati distrutti. Per questo motivo, in molte pubblicazioni ufficiali, si sente la voce del DJ Bernie Andrews introdurre i brani: Andrews era lo speaker ufficiale in molti di quei dischi. Il terzo brano, “I Talk To The Wind”, rimase nell’oscurità fino al 2007, quando venne recuperata una registrazione intera della puntata di Top Gear dell’11 Maggio 1969 contenente, quindi, anche questa rarissima traccia mancante. La qualità audio di tale registrazione, risulta anche piuttosto buona: non ai livelli degli altri due brani, ma perfettamente nitida e superiore alla qualità audio che aveva “21st Century Man” prima di essere recuperata dal transcription disc. 

In quel periodo, sia Robert Fripp che Ian McDonald tenevano un diario personale aggiornandolo giorno per giorno riguardo alla loro attività. McDonald, sul giorno 6 Maggio del 1969, scrisse: "siamo andati ai Maida Vale Studios alla BBC e abbiamo registrato The Court of the Crimson King, I Talk to the Wind e 21st Century SChizoid man per Top Gear. Direi che è andata piuttosto bene, a parte la voce su I Talk to the Wind".

[Seconda session, quello che si è salvato: Epitaph / Get Thy Bearings. 13:09]

La seconda session del gruppo, venne registrata il 19 Agosto dello stesso anno agli 
stessi studios (Maida Vale 4). Al momento della session, l’album non era ancora 
uscito, ma il grosso era già stato registrato (mancava solo qualche ritocco e la 
produzione) e il nome del gruppo era già moderatamente noto, così come la sua 
attività dal vivo (il merito fu, senza dubbio, della session precedente, oltre che al 
concerto a Hyde Park in apertura ai Rolling Stones, due eventi che gli diedero 
un’esposizione nazionale). La formazione era la stessa e i brani registrati furono 
“The Court of the Crimson King” (ancora una volta), “Epitaph” e “Get Thy 
Bearings”, una cover di Donovan riarrangiata a modo loro che veniva eseguita dal 
vivo in quel periodo e venne trasmessa per la prima volta il 7 Settembre 1969, sempre 
all’interno di “Top Gear” condotto da John Peel, e replicata l’8 Novembre dello 
stesso anno, senza “Get Thy Bearings”. Per questa session, la BBC decise di tenere il 
master tape per “Epitaph”, spedendo dell’oblio il resto. “Get Thy Bearings” 
sopravvive grazie alla registrazione di un fan diligente con un microfono vicino alla 
radio, ed è un prezioso documento, perché il brano non è mai stato pubblicato su 
nessun disco ufficiale (escludendo, ovviamente, le pubblicazioni d’archivio). Di 
questa versione di “The Court of the Crimson King”, invece, ancora nessuna traccia, 
purtroppo. 



Nel Giugno del 2009, durante gli ultimi stadi della preparazione per la 
versione deluxe di “In The Court of the Crimson King”, Sid Smith, il webmaster del 
sito ufficiale dei King Crimson, inserì nel sito un annuncio dicendo che il team stava 
cercando questa particolare versione del brano per poterla includere nel cofanetto. Al 
momento della pubblicazione, vennero incluse “I Talk to the 
Wind” (precedentemente non disponibile ufficialmente) e la versione di “21st 
Century Schizoid Man” presa dal transcription disc (la precedente registrata dalla 
radio apparve sul cofanetto “Epitaph”, assieme agli altri brani della BBC), ma non 
questo brano, facendo pensare, quindi, che la loro ricerca non abbia avuto successo.


Tuttavia, la pagina di diario di Ian MacDonald per il 19 Agosto 1969 recita 
semplicemente: "siamo andati ai BBC studios e abbiamo registrato Epitah e Get Thy 
Bearings", senza menzionare “The Court of the Crimson King” casualmente, il brano 
mancante da questa session. Ci è pervenuta la scaletta per la puntata di Top Gear 
dell’8 Novembre 1969, contenente la replica di questa session e, effettivamente, “The 
Court of the Crimson King” risulta essere stata messa in onda. Ora, sebbene i 
documenti della BBC inseriscano il brano tra quelli registrati, potremmo ipotizzare, 
quindi, che non ci sia mai stata una seconda versione di “The Court of the Crimson 
King”, e che, visto che il master tape era ancora disponibile, i King Crimson abbiano 
riutilizzato la prima versione, per risparmiare tempo. Dopotutto, in molti bootleg 
pubblicati prima di “Epitaph”, appare quella versione del brano con la data del 19 
Agosto. Tuttavia, in Agosto, la prima versione del brano sarebbe risultata obsoleta: 
aveva, infatti, alcune cose nell’arrangiamento e nel testo che, a questo punto, erano 
state definitivamente cambiate. Inoltre, l’errore della data, potrebbe essere stato 
semplicemente della BBC che, vedendo che uno dei due brani che aveva salvato era 
stato registrato anche nella scaletta dell’altro, abbia concluso che provenissero dalla 
stessa session. Purtroppo, oltre alla scaletta della puntata, non ci è giunta la 
registrazione audio della messa in onda e, ora come ora, possiamo solo fare 
congetture, sperando che questo brano, se esiste ancora, prima o poi salti fuori, 
chiarendo ogni dubbio.

John Peel

“In The Court of the Crimson King” uscì finalmente il 10 Ottobre 1969, ma, nonostante tutto sembrasse in discesa, in realtà era in salita. L’ultima data del tour (14 Dicembre 1969 al Fillmore West, pubblicato anche questo su “Epitaph”) fu l’ultima di questa formazione dei King Crimson: infatti, tutti i membri del gruppo (ad eccezione di Fripp e Sinfield) per un motivo o per l’altro erano ben decisi a lasciare il gruppo. Come sappiamo tutti, Fripp convinse almeno Greg Lake e Michael Giles a rimanere per partecipare alle session del secondo album “In The Wake of Poseidon”. Per quanto riguarda la BBC, i King Crimson non si avvalsero più delle session come mezzo pubblicitario (sbagliando, a mio avviso: nel periodo “Lizard” o “Islands” avrebbero potuto beneficiarne non poco), ma Fripp ne registrò una assieme a Brian Eno nel 1973 (che, famosamente, venne erroneamente trasmessa al contrario da John Peel). Per quanto riguarda Peel in persona, mantenne sempre un certo rispetto per i King Crimson, nonostante il suo fastidio verso il progressive rock dopo i primi anni 70, e per Fripp in particolare, che considerava un ottimo sperimentatore e frequentemente faceva ascoltare i suoi dischi alla radio. Purtroppo, non era della stessa opinione per quanto riguarda il gruppo di Greg Lake (i mitici, celeberrimi Emerson, Lake and Palmer): durante il suo programma, lì definì infatti, tra le altre cose, “una perdita completa di tempo, talento ed elettricità” e “un gruppo che io considero, probabilmente, il peggiore di tutti i tempi, il cui materiale è perfino trascendentale nella sua bruttezza” e l’unica volta che trasmise qualcosa di loro, fu quando, per accontentare la richiesta di un ascoltatore che chiedeva un loro brano, trasmise “Lucky Man”… suonando il 33 giri a 78! Ma questa è un’altra storia.









lunedì 7 ottobre 2013

MAT DUEMILABLOG


A un anno dal suo debutto, dopo 9 numeri e qualche speciale termina la pubblicazione online e gratuita della rivista MAT2020 al quale ho collaborato con entusiasmo. La vita della testata prosegue però come blog. E vedremo i pro e i contro di questa decisione.

COSA NON HA FUNZIONATO.

Il problema non è tanto cosa non abbia funzionato ma come fare per farlo funzionare.
Pubblicare una rivista a scadenza regolare (da prima mensile poi bimestrale .. e questo già da un'idea del problema) di 140 pagine a numero (forse troppe), richiede uno sforzo organizzativo da parte della redazione (impaginatori in primis) e un impegno da parte dei collaboratori come il sottoscritto difficile da sostenere per chi si butta nell'impresa senza compensi ma solo con la proprio voglia di appassionato  nel condividere interessi comuni.
Mancava una coerenza redazionale. Riunioni programmatiche atte a coordinare tutti i collaboratori su temi comuni o perlomeno non sovrapposti. Tutte cose che sarebbero potute arrivare col tempo, con l'esperienza e la persistenza motivata da sponsor che non si sono mai affacciati nonostante il numero di utenti/lettori sia stato incoraggiante fin da subito.
Non voglio dare l'impressione che il problema sia soltanto di natura economica. Per quelli come noi che decidono di fare "il passo" e da appassionati "comuni" decidono di saltare la barricata e diventare "autori" e titolari di blog, siti o riviste online, programmi radiofonici ecc. è abitudine lavorare senza compensi. In una italietta dove "lavorare" significa fare cose che non ci piacciono ne gratificano e solo a scopo alimentare. Spinti solo dalla voglia di "condividere" e forse con una vaga speranza che in futuro il nostro lavoro venga perlomeno riconosciuto, tramite il seguito degli utenti e il riconoscimento (vanitas vanitatum et omnia vanitas) effimero di considerarci punti di riferimento per chi ci segue.

Il mondo virtuale è pieno di blog. Da eccellenti a mediocri. Su tutti gli argomenti e temi. Sembra essere la via più economica e diretta per raggiungere il pubblico (piccolo o grande che sia).

Un blog rispetto ad una rivista permette una scadenza meno rigida di pubblicazioni degli articoli e allo stesso tempo non limita l'estensore nella gabbia delle 2 cartelle (cosa in realtà che si dimostra ottima palestra di sintesi per noi aspiranti professionisti). Gli utenti sono più liberi di scartare quel che non gli interessa e concentrarsi soltanto su quello che gli attira, più immediatamente e senza filtri di download e caricamenti.

Pur vero, e da neofita del blog (tra poco compirò 1 anno) mi accorgo quanto sia importante anche in un blog essere regolari nel pubblicare nuovo materiale. Sia almeno una o due volte a settimana, o una volta al mese. Invidio e ammiro chi riesce ad aggiornare tutti i giorni. Personalmente non avendone il tempo ma anche la voglia e la costanza di assumere questi ritmi cerco (cerco) di puntare più sulla qualità che sulla quantità. Poi ammetto che spesso su molte cose non sento il bisogno irrefrenabile di dire la mia. Dipenderà dall'entusiasmo spesso galoppante, dovuto a ragioni di vita in generale e da riscontri spesso scarsini da parte del pubblico sui miei lavori, chissà.

Sia come sia. Andate a trovare il nuovo Blog che è diventato MAT2020. Ho aggiunto il link tra i "Compagni di Battaglie" mantenendo quello vecchio per l'accesso alla versione magazine per chi se li fosse persi.
Sul blog per il momento il materiale è poco ma auspico un sostanziale aumento non appena sarà passato il naturale spaesamento e la dovuta perplessità da parte dei collaboratori. Spero di riuscire a inviare anch'io materiale al più presto.

Per il momento mi concentro sulla radio con il mio programma PUNTO D'INCONTRO.  Anche li le perplessità mie non sono poche ma se continuare o meno la scelta dipende tutta da voi.

Donald Mcheyre