Ieri non mi andava di leggere niente ne di ascoltare nessun disco (capita!) ne di fare alcunché (aprile dolce dormire) quindi per ammazzare il tempo ne ho approfittato di rivedermi tutta la trilogia cinematografica del Dottor Bernard Quatermass, targata Hammer.
Il personaggio è creatura di Nigel Kneale (1922-2006) e risale il suo debutto al 1953. Le sue storie sono state ridotte in ogni media possibile ma originariamente erano presentate come serie televisiva dalla BBC diventando presto uno dei personaggi della SF più popolari al mondo.
Nigel Kneale nel 1990 |
Mentre i romanzi, adattati o originali, si vendono ancora come panini (almeno nel mondo anglofono) la serie televisiva è stata per gran parte vittima delle "purghe inglesi" ma la sua importanza resta sia per la popolarità riscontrata subito da pubblico e ancora viva, sia per l'influenza che ha avuto su serie successive come Il Dottore (who) e con la quale si era tentato anche di fare degli spin off e Zaffiro & Acciaio.
Kneale era famoso per non aver mai accettato completamente come adatto quasi nessuno dei numerosi attori che si sono succeduti nell'interpretare il battagliero scienziato esperto di missilistica contro gli alieni di turno intenti a fare qualcosa alla Terra ed ai suoi abitanti. In particolare non ha mai accettato le versioni Hammer dirette da Val Guest del suo personaggio e in particolare l'attore americano Brian Donlevy che lo ha reso celebre tra chi non ha mai potuto seguire i serial televisivi o i radiodrammi.
La trilogia della Hammer è la versione cinematografica di storie precedentemente apparse nei serial della BBC ed è disponibile da anni in un grazioso cofanetto di 3 DVD, si compone di:
L'Astronave Atomica del dottor Quatermass (The Quatermass Xperiment) del 1955, I Vampiri dello Spazio (Quatermass 2) del 1957. Entrambi diretti da Val Guest con Brian Donlevy. Prodotti da una Hammer precedente ai grandi successi ipercolorati degli anni '60 con Peter Cushing e Christopehr Lee ma sono due filmetti graziosi con un ottimo ritmo ed effetti speciali che fanno "tenerezza".
Brian Donlevy |
Nel primo vediamo Quatermass e la sua equipe collaborare con l'ispettore di polizia Lomax ne tentativo di sventare le conseguenze del primo viaggio spaziale del governo britannico degli anni '50 (questa si fantascienza). Nel secondo Quatermass intento a riprovarci ideando un progetto per una base lunare (prima di Jerry Anderson) vede le sue idee frustrate da alieni molto lovecraftiani in un film molto meno "di indagini" del primo ma più "action" nonostante la presenza anche qui dell'Ispettore Lomax (interpretato da un altro attore).
Andrew Keir (sinistra) |
Nel 1967 (altra epoca altro stile) la Hammer ritorna sul personaggio con Quatermass and the Pit (L'Astronave degli esseri perduti) diretto da Roy Ward Baker con il barbuto Andrew Keir nella parte di un più "umano" e sensibile Quatermass.
Questo 3° film, spesso tralasciato a favore dei due precedenti, pur rimanendo sul tema degli alieni viene persuaso di atmosfere nere e orrorifiche (la Hammer ormai era diventata LA Hammer), dando delle suggestive (e molto lovecraftiane) teorie "scientifiche" sul fenomeno del diavolo e degli spettri con un risultato che ancora oggi intriga molto lo spettatore. Unico neo dei militari troppo macchiettisticamente ottusi da stridere troppo con l'atmosfera cupa e "seria" del film.
In conclusione tre film ancora oggi piacevoli ed intriganti da gustarsi in un pomeriggio sonnacchioso con quel fascino tutto particolare che hanno certe produzioni britanniche degli anni '50 e '60.
Quatermass ha ispirato anche un "famoso" gruppo di progressive britannico degli anni '70:
Donald McHeyre