giovedì 30 maggio 2013

JACK VANCE ( 28 agosto 1916 - 26 maggio 2013)


E' morto John Holbrook Vance.

E se n'è andato un altro dei grandi Maestri della Fantascienza americana classica. Chi è rimasto ? Frederik Phol, Robert Silverberg, Ursula Le Guin, Tra gli inglesi, Michael Moorcock,  Brian Aldiss ... pochi.

Il novero dei testimoni viventi (e attivi) di un'epoca che se ne va è ormai cortissimo.
Valgono le considerazioni fatte qualche giorno fa sulla scomparsa di  Manzarek e di  Trevor Bolder ma in questo caso nel contesto della letteratura di genere.

Le nuove generazioni li conoscono appena.  A volte solo di nome, spesso neanche questo. Sostituiti da nomi più "moderni" e osannati dalle nuove leve del fandom, ignari di quanto i loro beniamini siano derivativi di quegli altri signori ormai quasi tutti morti.





Non è del tutto colpa loro, d'accordo. Anche se basterebbero due click su internet.
Le loro opere, solo in Italia, è bene precisarlo, sono poco o nulla ristampate e gli editori non specializzati ma attenti al mercato, creano mercato con questi nuovi autori di prodotti fatti con lo stampino per un pubblico di nuovi appassionati ormai convinti che il "fantasy" sia solo vampiri infoiati e lupi mannari ecologisti, al peggio, o rivisitazioni pseudostoriche tinte di (low) magic, al meglio.

Non va meglio nella fantascienza. Per i più è cinematografia fracassona che raramente riesce a discernere "anticipazione" e analisi sociale come nella SF migliore da azioni ed esplosioni.

Ma tornando al fantasy, altri sedicenti puristi della (pen)ultima ora sono convinti che il "fantasy vero" sia solo quello con draghi, elfi, nani, oscuri signori, orchetti ecc. Inventati da Tolkien e dagli autori di Dungeons & Dragons. Oltretutto non immaginano quanto si sbaglino a considerare l'opera di Tolkien come l'unica e principale matrice usata da Gary Gigax e Dave Arneson per la loro creatura ludica meta narrativa. 
Tra questi,  proprio Jack Vance, cui tra i primissimi lavori, i racconti della "Terra Morente" risalenti al 1950, si trovano alcune delle basi per il gioco di ruolo (ma sulle origini letterarie del gioco di ruolo ci dedicheremo un post prossimamente).

Eppure esisteva un tempo in cui "vero" fantasy voleva dire soprattutto varietà. Varietà stilistica, tematica e contenutistica e autori come De Camp, Leiber, Kuttner, Howard, C.A. Smith, erano apprezzati per la loro originalità e non per il loro conformismo ad un mercato. Non che mancassero le influenze tra loro ma queste provenivano alla pari e direttamente tra i diretti interessati con l'obiettivo di creare nuovi spunti da una tematica comune e non imposta dai lettori sull'impronta di una moda.

Vance, definito il "massimo stilista della fantascienza" (nella sua accezione più ampia) non era famoso per le sue trame, per lo più sempre uguali ne per la profondità psicologica dei suoi personaggi. 
Vance oltre ad essere un grande scrittore dalla prosa cristallina e fluida, era soprattutto un creatore di mondi. Era capace di darti il "succo" di una cultura solo da un nome (e senza essere un filologo) o delineando con poche descrizioni culture bizzarre ma perfettamente coerenti. Intriso di ironia e un personale senso  della parodia non sempre evidenti ad un primo approccio. Aveva  leggerezza, stile,  creatività e humor in grandi quantità e in pari dose tra loro. 

Lord Dunsany, C.A. Smith e E.R. Burroughs. letterariamente gli sono padri ma James Branch Cabell e P.G. Woodhouse gli sono in egual misura, madri.



Ed. italiana di "Dying Earth" ill. Cartocci





Opere consigliate:
-I racconti della Terra Morente e i 2 romanzi di Cugel L'Astuto e il romanzo Rhialto il Meraviglioso tutti nella stessa ambientazione.
Se vi piacciono i maghi e l'eroe più cialtrone di tutto il fantasy.
-I 5 romanzi dell'epopea di Kirth Gersen. I Principi Demoni.
Se vi piacciono le variazioni sullo stesso tema e vi annoiano le discussioni su cosa sia SF e cosa sia Fantasy.
-La trilogia di Lyonesse.
Se volete provare a vedere di cosa è capace uno della vecchia guardia quando si cimenta col "fantasy moderno".

Queste tre serie le considero fondamentali per conoscere Jack Vance. 
Per il resto a vostro gusto.



Addio caro Jack.

Donald McHeyre





2 commenti:

  1. pensa che se non me lo dicevi tu neanche l'avrei saputo... al TG magari avvisano "è morto Pino Termite, che fu sottosegretario per il PSI nel 79" ma di giganti della SF non se ne parla...

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  2. Che i servizi d'informazione di larga massa abbiano dei seri limiti è evidente anche quando parlano (o non parlano) di cose "serie".
    Ma d'altronde sono gli stessi che continuano a definire internet un covo di pedofili e bombaroli.

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