martedì 12 marzo 2013

PETER BANKS

Peter William Brockbanks 8 aprile 1947-8 marzo 2013


Il post che avevo preparato per oggi trattava di tutt'altra cosa. Poi arrivano queste notizie spiazzanti che costringono a cambiare le carte in tavola. Di recente sempre di più gli articoli dedicati al rock classico diventano dei coccodrilli su questo o quel più o meno grande personaggio della storia del rock che ci ha lasciati. Nonostante che a mente distaccata ci viene da pensare che si tratta di un epoca storica ormai lontana (almeno per le generazioni dell'iPOD) e che pertanto dovremmo aspettarcelo considerando che certi protagonisti sono molto avanti con gli anni. Prima o poi deve succedere ma resta sempre un momento imbarazzante dover estendere un commento che non abbia sapore di agiografia apologetica di ritardo. 
Di Peter Banks avevo parlato già più di una volta in radio, di rimando parlando degli YES. Nel primo spaciale dedicato a Bill Bruford e presentando in "Musica dalla 4° dimensione" qualche suo lavoro post YES.


Peter Banks era uno di quei personaggi che la Storia del Rock lascia nelle "note in calce". Il cui nome è doveroso ricordare agli inizi di un "mito" (nella fattispecie quello degli YES) ma che viene subito scalzato da altri venuti dopo che per propria "arte" personale o per capacità mediatica, restano alla ribalta. 
Non commettiamo l'errore di paragonare Peter Banks a Steve Howe. Il primo era un buon chitarrista. Il secondo un "fuori classe". Punto e basta.





Le cronache (registrate) di Banks cominciano a metà degli anni 60 con "The Syn" dove conosce Chris Squire. Come la maggior parte dei gruppi di quel periodo si fa le ossa suonando nei locali londinesi. A "La Chasse" a pochi passi dal più famoso "Marquee", L'incontro dei due con il cameriere del locale, un giovane ex calciatore del nord chiamato Jon Anderson e poi l'arruolamento forzato del già divetto Tony Kaye e la fondamentale audizione di Bill Bruford
Il nome YES, si dice, era idea di Banks (si chiamavano Mabel Greer's Toy Shop). I primi concerti in quegli stessi locali notturni. Il concerto di addio dei Cream e il primo album YES del 1969, dove il supporto del chitarrista diventa interessante con il senno di poi. Specie per chi, e sono la maggior parte, arriva a quel disco passando dai successivi. L'abbandono dopo il discutibile "Time And A world", dove Banks si sentì giustamente emarginato. Il resto è storia .. per gli YES e quasi oblio per Peter Banks.

Se c'è una cosa utile, artisticamente parlando, nella morte di un artista questa consiste nel ricordarsi improvvisamente di lui e dei suoi lavori fino a quel momento semi ignorati. Finita l'apologia. Finita l'agiografia mediatica, resta il ricordo e la riscoperta di ottimi lavori discografici, come i suoi Flash. 3 album tutti da riscoprire e gustare. L'ottimo primo lavoro "solista" Two Sides of Peter Banks del 1973, con tantissimi ospiti e il record di aver unito per la prima volta in una registrazione pubblicata, Genesis, YES e King Crimson. Tutto materiale di qualità ma troppo poco. Peter Banks ha fatto molto altro. Da riscoprire e rivalutare.




Peter Banks se n'è andato l'8 marzo a casa sua. Il primo YES ad andarsene dal gruppo e dalla vita.

Questo sabato a PUNTO D'INCONTRO ascolteremo molto di lui.




Donald McHeyre




Nessun commento:

Posta un commento