lunedì 4 marzo 2013

La radio e gli "inglesi"



E' stato usato subito come veicolo mediatico dai sovrani britannici per arrivare al maggior numero dei propri sudditi in ogni parte dell'impero.


E' stato un importante strumento di propaganda e informazione anti nazista durante la seconda guerra mondiale. 

E' stato fondamentale veicolo per la diffusione della musica rock pop in un'epoca pre internet.



Il governo inglese fu anche il primo a credere alle idee di Guglielmo Marconi, il quale pur brevettandolo (brevettò e non "inventò" perché l'attribuzione dell'invenzione vera e propria è controversa) prima in Italia (com'era giusto che fosse)  nel 1895 , al momento di chiedere  al ministero delle "Poste e Telegrafi" i fondi necessari per le sperimentazioni pubbliche a larga scala finalizzate a dimostrarne l'efficacia pratica in campo commerciale, giornalistico e militare, la risposta del ministro, on. Pietro Lacava (degno antenato dell'attuale classe politica e dirigenziale italiana) fu: "alla longara", riferendosi al manicomio di Via della Lungara a Roma dove secondo l'onorevole ministro avrebbe dovuto essere rinchiuso Marconi, a benefica dimostrazione, per i commentatori politici e sociali che l'Italia di un tempo è esattamente come l'Italia attuale).

Così Marconi, su suggerimento dell'allora ambasciatore italiano a Londra, Annibale Ferrero, prese, circuiti, trasduttori e valvole e si trasferì in Gran Bretagna dove nel 1986 registrò di nuovo l'invenzione presso l'ufficio brevetti di Londra e si prodigò in diverse dimostrazioni pubbliche a beneficio di industriali, politici e militari.
Nel 1897 fondò, sempre a in terra albionica, la prima società radiofonica industriale del  mondo, la Wireless Telegraph Trading Signal Company.
Nel 1898 mise in contatto la Regina Vittoria nella sua residenza estiva con il figlio Edoardo (futuro VII°), a sdraio sul suo yacht, per la prima trasmissione senza fili sul mare e ci piace pensare che almeno in questa occasione, colei che ha dato il proprio nome ad un'epoca "si sia divertita".

Un illustrissimo collega, qui ancora timido!
L'intenzionalità di quanto appena esposto è ben lungi da voler ostentare una qualunque forma di nozionismo (si tratta di informazioni reperibili con 2 click) ma è qui posto a dimostrazione di quanto la cultura britannica sia strettamente legata alla cultura radiofonica e di come gli inglesi dell'epoca abbiano dimostrato lungimiranza nei confronti di un "matto visionario" italiano (buono per il manicomio, a detta della nostra classe dirigente del tempo) e senza i quali (Marconi e inglesi) oggi la storia della musica rock (e aggiungo della Storia) sarebbe potuta andare in modo differente.

Esagerazioni ?

Nel 1922 la BBC (British Broadcasting Corporation) viene fondata e ben presto "auntie", come viene affettuosamente chiamata dai sudditi della corona, entra nelle case di ogni famiglia inglese diventando un punto di riferimento per la società britannica e anche per l'intrattenimento e l'informazione di qualità delle emittenti radio televisive mondiali. Se ancora oggi il regno unito sforna le migliori produzioni televisive del pianeta un motivo ci sarà !

Una serie televisiva della BBC che è opportuno segnalare come esempio e per pertinenza a quanto stiamo trattando è "The Hour" di Abi Morgan  risalente al 2011 e 2012 e ambientata nel 1956 ai tempi dei primi passi compiuti dalla BBC nel mondo dell'informazione televisiva di prima serata (gli antenati di Santoro) dove la scrittura, la regia, la fotografia e una carrellata di attori eccezionali come, Romola Garai, Ben Whishaw, Dominic West, Anna Canchellor e Peter Capaldi, danno splendidamente l'idea di cosa è capace la televisione britannica. 


Certo, gli scheletri nell'armadio non mancano. E ci sono stati tempi in cui la BBC dovette arrancare e reinventarsi (ma anche questo è segno di grandezza) per stare al passo con la concorrenza. 

Agli inizi degli anni '60, quando i giovani e ancora poveri figli del dopoguerra britannico bevevano ogni goccia di quel poco che proveniva della musica giovanile d'oltreoceano, nacquero le prime radio pirata come Radio Caroline e Radio London, oltre alla principale e mamma di tutte le radio pirata, Radio Lussemburgo. Queste emittenti erano illegali in quanto la BBC su suolo britannico aveva il monopolio delle trasmissioni radio e televisive e il conservatorismo tipicamente british ben rispettato dalla emittente istituzionale, non lasciava spazio alle mode giovanili straniere. Questi "pirati"spesso avevano i loro studi su navi perennemente a galla su acque internazionali e sintonizzandosi sulle loro incerte e gracchianti frequenze due intere generazioni e più di giovani poterono scoprire un intero mondo esterno fatto di Rock'n'Roll, di jazz, di country e di blues. Tanti di costoro provarono ad imitare i cugini tranastlantici. Alcuni di loro diventarono le icone del rock ancora oggi idolatrate.

Brian Matthew
Visto il successo ottenuto da queste emittenti galleggianti  e scoprendo che i giovani erano un mercato con grande potenziale di profitto e non solo quei capelloni su rumorosi aggeggi italiani a due ruote, la BBC corse ai ripari, facendo in modo che le radio pirata restassero tali ma segretamente carpendone i linguaggi e le tecniche di comunicazione arrivando a produrre programmi migliori di quelli che imitavano. Davide contro Golia. Quando le possibilità finanziare e i mezzi tecnici avanzati (per l'epoca) si unirono ad arte e talento e buon senso, nacquero programmi come Sound of The 60s su BBC Radio 2, condotto da Brian Matthew (la voce che ognuno di noi, speaker radiofonici, vorrebbe avere). 

La televisiva Ready Steady Go!, l'antesignana di X-Factor (ma qui i "debuttanti" erano Manfred Mann, Hollies, Zombie, Beatles, Rolling Stones, Donovan. Who e via elencando i capisaldi del rock) e tanti altri programmi attraverso i quali sono passati tutti i nomi dei grandi e meno grandi musicisti che hanno fatto la storia del rock. 

Altro programma estremamente importante fu TOP Gear in onda su BBC One. Il programma già esisteva dalla metà degli anni 60 ma fu con l'entrata di John Peel nel 1967 che si ebbe la svolta irripetibile con un successo strepitoso che superò ogni altro programma fino a quel momento.

John Peel
John Robert Parker Ravenscroft, conduttore radiofonico, giornalista e produttore discografico, nacque il 30 agosto 1939 ad Hewell, vicino Liverpool e purtroppo scomparso il 25 ottobre 2004 per infarto. Durante il servizio militare, alla fine degli anni '50 acquisisce nozioni tecniche come operatore radar.  Gli anni '60 li passa in America, nella fonte della musica che verrà importata in patria pochi anni dopo e ironicamente fa la gavetta tra conduzioni radiofoniche e tecniche in campo musicale mentre i suoi compatrioti sbarcano negli Stati Uniti per la più pacifica delle invasioni.
Nel 1967 torna a casa e comincia a lavorare per Radio London fino alla sua chiusura avvenuta lo stesso anno. Viene assunto dalla BBC e insieme ad altri conduttori storici come, Bob Harris, Alan Black e Anne Nightingale, conduce Sound of The Seventies, naturale evoluzione del precedente. Questo programma sarà il successivo trampolino di lancio, dopo quello del Marquee club e di altri locali di Londra, per i bei nomi del rock mondiale. 

La sigla del programma era l'arci nota "Theme One" di Sir George Martin.
Per motivi contrattuali i giorni della settimana in cui era di turno Peel  il programma viene chiamato Top Gear. La caratteristica e principale successo del programma deriva dalle famose Peel Sessions, dove i musicisti suonavano live in studio. Il successo è tale che pochi anni più tardi i programmi di John Peel si chiameranno semplicemente ... John Peel.

Grazie  principalmente al suo archivio e a quello degli altri programmi, dopo decenni di "sessions" la BBC si è trovata in mano un vastissimo archivio di testimonianze musicali "originali" tra i quali spiccano gruppi arcinoti "fotografati" agli inizi delle loro carriere ma anche gruppi meno noti (e qui la testimonianza storica è ancora più preziosa).

Peel e un pezzetto del suo immenso archivio
L'archivio purtroppo è incompleto. Alla  BBC, fin dai suoi esordi e per moltissimi anni successivi, c'era la criminale abitudine di riciclare i nastri con il risultato di parziali o addirittura intere session andate perdute. Anche le produzioni televisive non sfuggivano a questa "purga inglese" mirante al risparmio con il risultato della perdita di intere stagioni di serial televisivi, come è successo alle prime due stagioni di The Avengers del 1961 o di stagioni colabrodo come le prime tre del Dottore (Who).
Negli anni più recenti molto del materiale musicale e filmico andato cancellato è stato ritrovato grazie agli archivi delle emittenti straniere, a qualche appassionato che aveva registrato l'evento oppure a qualche collezionista entrato in possesso di rare copie trafugate prima delle purghe. Molto è stato trovato ma ancora tanto è assente e le ricerche continuano.


La BBC, un poco per farsi perdonare e molto perché comunque da quelle parti non "dormono", da ormai 20 anni sta pubblicando tutto il materiale delle Peel Session e degli altri programmi, riversandoli in CD venduti in tutto il mondo. La qualità del materiale sia dal punto di vista artistico che tecnico e  mediamente buona con punte sull'eccellente anche se con tempo si scoprono session esistenti ma tenute ancora ufficialmente inedite.


E qui ritornano le piccole Radio con i piccoli programmi.

Nel programma radiofonico PUNTO d'Incontro abbiamo presentato in passato diverse BBC session, più o meno rare, tra le quali voglio ricordare quelle dei Family, dei Thin Lizzy, dei Queen, VDGG, Traffic, Genesis.

Prossimamente, coadiuvati da Jacopo Muneratti presenteremo altre session della BBC degli anni d'oro a continuare una tradizione che non deve essere dimenticata e come umile nostro omaggi a quei pionieri e illustri colleghi a cui dobbiamo tutto.

Donald McHeyre

Un paio di link riguardanti John Peel.

Sito interattivo dove visitiamo il suo studio e soprattutto i suoi scaffali, qui.

Sito della BBC con tutte le Peel Session, in ordine cronologico e alfabetico con data e luogo di registrazione, data di prima messa in onda e scaletta della session. qui.









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