Captain Beefheart, al secolo Don Van Vliet (nato Don Glen Vliet).
Glendale, 15 gennaio 1941 - Arcata, 17 dicembre 2010
Che l'amiate oppure odiate, di sicuro la sua musica non può essere ignorata.
Con Jacopo Muneratti abbiamo preparato questo piccolo podcast in suo onore e ricordo (e in quello dello Zio Frank)
Lo trovate sul canale podcast di questo blog insieme ai podcast precedenti.
La musica è il meglio.
CAPTAIN BEEFHEART BBC session
di Jacopo Muneratti
Don Van Vliet, Alex St. Claire, Jeff Cotton, Jerry Handley, John French
• Studio 4 - Maida Vale, 24 January 1968
First broadcast: “Top Gear”, 4 February 1968
• Sure ‘Nuff ‘n Yes I Do
• Yellow Brick Road
• Abba Zaba
• Electricity
Don Van Vliet, alias Captain Beefheart, è stato, probabilmente, l’artista preferito da John Peel di tutti i tempi, e uno dei pochi con cui mantenne una profonda amicizia fino al giorno della sua morte. Peel fu uno dei primi a suonare il suo primo LP “Safe as Milk” per radio, ancora prima di collaborare con la BBC e, nel 1968, fu così incoraggiante nei confronti di Captain Beefheart & His Magic Band, da offrirsi addirittura come guidatore di bus per il loro tour Inglese. Visto questo amore così grande per la musica di Captain Beefheart, normalmente, una sua inclusione nelle session sarebbe stata scontata. C’era però un piccolo problema: il ministero del lavoro Inglese aveva stipulato un regolamento sulle BBC session riguardo ai gruppi stranieri che permetteva di usufruire di tale servizio solo a coloro che provenivano da una nazione che poteva garantire delle session in radio agli artisti Inglesi. Purtroppo, gli Stati Uniti d’America non erano parte di queste nazioni.
Tuttavia, sia Peel, che il produttore di “Top Gear” Bernie Andrews volevano fortemente una session del Capitano quindi, per aggirare la questione, si inventarono uno stratagemma: Captain Beefheart and His Magic Band, secondo i documenti, non erano un gruppo musicale, bensì un gruppo di prestigiatori. La regola del ministero del lavoro era legata squisitamente ai musicisti e e a quelli stranieri che non potevano registrare session in sé ma potevano farlo se usavano una backing band inglese (grazie a questo espediente gente del calibro di Joni Mitchell e Tim Buckley, tra gli altri, poterono fare session legalmente) quindi, in questo modo, riuscirono ad aggirare la burocrazia Inglese e, nessuno dei funzionari parve rendersi dell’inghippo (oppure, semplicemente, chiusero un occhio). Questa prima session è abbastanza interessante, perché dà una buona idea di come suonassero dal vivo all’epoca Captain Beefheart and His Magic Band. I quattro brani sono tutti tratti da “Safe as Milk” e sono tutti e quattro in versioni più lente ed estese. “Yellow Brick Road” in futuro non sarà ripresa dal vivo, ma anche gli altri tre pezzi sono molto interessanti, compreso il classico “Abba Zaba”, in un arrangiamento live diverso da quello che diventerà definitivo. Una curiosità riguardo a questo brano: si tratta dell’unica versione conosciuta dove l’assolo di basso è suonato dal bassista Jerry Handley; nella versione in studio, infatti, su quel brano, il basso era suonato da nientemeno che Ry Cooder, brevemente un membro della Magic Band e qui in uno dei suoi primi lavori professionali. Il Master Tape della session, con grande dispiacere di Peel, è stato cancellato (e riutilizzato) qualche mese dopo la sua messa in onda. John cercò a lungo registrazioni di questa session, ma nonostante la tenacia, per molto tempo non ebbe successo; nemmeno quando nel 1999 aiutò a compilare il cofanetto di retrospettiva della carriera del Capitano “Grow Fins” riuscì a reperire dei nastri. Ebbe successo solo alle porte del XXI° secolo, quando un ascoltatore gli spedì entrambe le session, registrate da lui stesso alla radio, permettendogli così di ascoltarle e di ritrasmetterle 33 dopo la loro prima messa in onda: il 6 Marzo 2001. Una curiosità: i tecnici studio della BBC si ricordarono di questa session a lungo, a causa di alcuni comportamenti stravaganti di Beefheart durante le registrazioni, tra cui cantare disteso sul pavimento e giocare con gli interruttori della luce! Questa session finì nella lista “The Best 125”, una selezione delle migliori session selezionata dalla famiglia di Peel, i suoi amici, ingeneri del suono, produttori, musicisti e altri suoi amici che lo conoscevano bene.
• Studio 201, Piccadilly - London, 6 May 1968
First broadcast: “Top Gear”, 12 May 1968
• Safe as Milk
• Beatle, Bones ‘n Smokin’ Stones
• Kandy Korn
• Trust Us
Durante questa fase, Captain Beefheart e la sua Magic Band stavano lavorando a quello che avrebbe dovuto essere il suo secondo album, intitolato “It Comes To You In A Plain Brown Wrapper”. In realtà, problemi tecnici durante la registrazione, costrinsero il gruppo a ricominciare le session da capo in un secondo studio, e l’album venne pubblicato solo in Ottobre, con il titolo “Strictly Personal”. Le versioni originali di quei brani (pubblicate negli anni ’90) erano molto meno prodotte e più “crude” rispetto a quelle definitive, piene di “effetti psichedelici”, e, i quattro brani presentati in questa session, suonano molto vicini alle prime versioni, più dal vivo ed energiche. In ogni caso, a parte la differenza di produzione e la mancanza di effetti sonori e di nastri al contrario, questi quattro pezzi, non si differenziano troppo nemmeno dalle loro versioni ufficiali su “Strictly Personal”, con solo qualche leggero cambiamento di struttura in “Kandy Korn” e “Trust Us”. La session rimane comunque un documento imperdibile per i fan di Captain Beefheart, perché il materiale dal vivo di questa formazione è estremamente raro, e la bellissima “Trust Us” è un pezzo che non è mai stato più eseguito in futuro. Il Master Tape di questa session subì la stessa sorte di quello della precedente, e Peel entrò in possesso di una copia solo quando riuscì a procurarsi anche la prima, grazie allo stesso fan Inglese che le aveva registrate dalla radio a suo tempo. Anche questa session venne quindi ritrasmessa nel 2001 da Peel, il 7 Marzo, il giorno dopo la prima, rendendo così un grandissimo favore ai fan di Captain Beefheart che da lungo tempo cercavano registrazioni di questi due eventi storici. Con la pubblicazione di “Trout Mask Replica” l’anno successivo, il nome del Capitano si era fatto conoscere meglio in tutto il mondo, e, quindi, il trucchetto burocratico di prima non avrebbe più potuto funzionare, decretando così la fine delle possibili BBC session di Captain Beefheart and His Magic Band. In ogni caso, durante la puntata di “Top Gear” del 24 Aprile 1973, Peel invitò Vliet in studio per la parte finale del programma e, insieme, condussero un’esilarante e surreale puntata, piena di battute e di aforismi scherzosi.
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