In occasione del 61° compleanno di Neil Peart, oggi, 12 settembre (auguri professore), parliamo di una delle suite (anzi due) che personalmente ritengo tra i massimi vertici artistici raggiunti dal trio canadese. Cygnus X-1 Libro 1 e 2.
Per non stancare troppo la lettura oggi trattiamo solo il Libro 1. Il Libro 2, considerado anche la sua maggiore lunghezza, verrà discussa in un post apposito.
Siamo nel cuore del periodo Rush più “progressivo”. Dei Rush alla Led Zeppelin+YES (per chi grida “orrore” all’unione di si differenti forme espressive, sappiate che di li a poco succederà sul serio).
Cygnus X-1 è uno degli ultimi contributi di una certa importanza nei territori del fantastico e del fantascientifico da parte del trio e di un certo modo “progressivo” di rappresentarli attraverso la musica. Dovremo aspettare il 2012 con il monumentale Clockwork Angels (album+romanzo+audio book) per avere di nuovo questi temi e questa volta trattati in modo totale. "Clockwork Angels" è il primo vero concept album del gruppo nella loro quasi quarantennale carriera.
"Cygnus X-1" parte prima è contenuta nell’album del 1977 "A Farewell to Kings". La parte 2 nel successivo album, "Hemispheres" del 1978.
Cygnus parte 1 dura 10' e 25''. Una mini suite ma è divisa in 4 parti.
Cygnus parte 2: Hemispheres, dura 18' e 08'' ed occupa, come detto, l’intera prima facciata dell’album omonimo. La sola parte 2 come lunghezza è di poco inferiore alla suite 2112.
Le due parti, coerentemente alla storia unica che narrano , unite insieme la rendono una suite lunga 28' e 32''.
Qualcuno mi ha fatto notare che parlando di "2112" non ho elencato i musicisti e autori coinvolti, compreso il produttore Terry Brown (il 4° Rush) e il tastierista e copertinista, Hugh Syme (il 4° Rush e mezzo, quasi 5°). Pensavo non ce ne fosse bisogno ma evidentemente mai dare nulla per scontato, Quindi:
Gli autori delle musiche sono, Geddy Lee, Alex Lifeson e Neil Peart. Geddy suona anche il basso, le tastiere, e “canta”. Alex suona tutto quello che somiglia a una chitarra, Neil percuote tutto il percuotibile. Quest’ultimo è anche l’autore della trama e dei testi i quali sono uno dei massimi vertici nella carriera del batterista/paroliere*
CYGNUS X-1
Libro 1, Il Viaggio
Prologo
Nella costellazione del Cigno
Si nasconde una misteriosa, invisibile forza
Il Buco Nero
Di Cygnus X-1
Sei stelle della Croce del Nord
Nel dolore della perdita della loro sorella
In un ultimo bagliore di gloria
Abbelliscono per l'ultima volta la notte...
Gli effetti spaziali e il vocione spaziale (effettato pure lui) di Terry Brown ci introducono nel mistero rappresentato dal corpo celeste chiamato "Cygnus X-1".
Come per "2112", l’inizio è tra le stelle, nello spazio sconfinato. La “macchina da presa” carrella tra le stelle, silenziose, immote, luminose, distanti, fino ad avvicinarsi in un punto del telaio cosmico dove qualcosa di nero e immenso squarcia questa tela. E’ il Buco Nero chiamato dagli astronomi, Cygnus x1. Fu scoperto nel 1964 e si trova nella costellazione omonima situata nell’emisfero boreale. Ben conosciuta dagli antichi, la costellazione è nota anche come Croce del Nord e la ritroviamo in molti miti greci.
Le 6 sorelle sono, Deneb (una delle stelle più luminose, visibili dal nostro pianeta), Sadr, Gienah, Rukh, Albireo e Cigno. Tra Deneb e Cigno (vicina a quest’ultima) è situato il Buco Nero. La maggior parte degli astronomi, che sia un buco nero, la considerano solo una probabile ipotesi.
Per i Rush e per noi lettori/ascoltatori è un buco nero e basta.
Parte 1.
Invisibile
All'occhio telescopico
Infinito
La stella che non vuole morire
Tutti quelli che osano
Incrociare la sua rotta
Sono inghiottiti dalla
Forza spaventosa
Attraverso il vuoto
Per essere distrutti
O c'è qualcos'altro?
Atomizzati - del tutto
O attraverso la Porta Astrale -
Per volare..
Quel poco che si sa ancora oggi di questi inquietanti fenomeni spaziali fa supporre che si tratti di stelle morte ( ... piante dalle loro sorelle ...). Forse Supernove, collassate. Il campo gravitazionale da loro creato è tale che lo Spazio si piega e viene inghiottito. La compressione è tale che non si può immaginare quanta materia ci può essere in un minimo punto. Le ipotesi (saccheggiate e infiorettate dalla fantascienza) è che siano porte dimensionali e temporali.
Parte 2.
Seguo una rotta ad Est di Lyra
E a Nord-Ovest di Pegaso
Volavo nella luce di Deneb
Navigavo sulla Via Lattea
Sulla mia nave, la "Rocinante"
Attraversando le galassie
Verso il cuore di Cygnus
A testa bassa verso il mistero
In effetti, tracciando una linea con una matita su una mappa stellare, il percorso è proprio questo. Dal nostro Sole, si supera Vega ad est (la stella più luminosa della costellazione della Lyra), si va a Nord verso la costellazione del Pegaso, arriviamo a Deneb (la coda del Cigno), superiamo il corpo del Cigno per arrivare a Cygni. Quindi la scelta dei nomi stellari non è solo per fare metrica al contrario di “Attraversando le galassie” a questo punto evidente “licenza poetica”.
Appare il nostro protagonista umano. L’Io narrante. Il nostro esploratore sulla sua astronave, la “Ronzinante” (sempre ironico il professore, pensando di chi era il cavallo), dopo aver viaggiato per mezzo emisfero nord si tuffa “a testa bassa” nel Buco Nero. Un pazzo che va davvero là dove nessuno (sano di mente) è mai giunto prima.
Il raggio X è la sua voce di sirena
La mia nave non può resisterle a lungo
Vicino al mio obiettivo mortale
Fino al Buco Nero -
Mantengo il controllo...
Cygnus x -1 è nota fra gli astronomi come una grossa fonte dei pericolosi raggi X.
Parte 3.
Inizia una parte strumentale estremamente suggestiva quanto efficace nella sua capacità di creare tensione narrativa fino a sfociare nel potentissimo finale del Libro 1
La prima metà strumentale della terza parte (ma praticamente tutto il brano) è un capolavoro di descrizione narrativa in musica. Il testo motiva la musica e la musica accompagna il testo come succede in molte produzioni discografiche britanniche degli anni’70 in dosi più o meno evidenti. Un concetto del genere è espresso per esempio in modo prepotente nella musica di Peter Hammill e del "Generatore" ma mentre li il concetto è al servizio di descrizioni di stati emotivi qui è più prosaicamente usato per descrivere, eventi, azioni.
Posso scrivere un testo per una canzone e intitolarla “Corsa Notturna” e un altro “Scalare una Montagna”. Posso inventarmi due tipici giri blues/soul e usare l’uno o l’altro senza personalizzare la musica ma posso anche decidere che se il testo è “Corsa Notturna” la musica deve darmi il senso di qualcuno (o qualcosa) che corre di notte.
Lontani dalle forme blues canoniche e dai testi intercambiabili, la ricerca del superamento della forma canzone iniziata a metà degli anni ’60 consiste anche in questo approccio alle tecniche compositive. Un approccio più “da film”. Se da una parte il rischio, usando questo approccio, è di limitare le emozioni, le sensazioni e le immagini che la musica può esprimere, dall’altra l’approccio “descrittivo” si presta perfettamente per il concetto disco/libro molto caro al rock “colto”.
Ruotando, turbinando,
Ancora scendendo
Come un gorgo,
infinito
Il suono e la furia
annegano il mio cuore
Ogni nervo
è spezzato via...
Il nostro intrepido pilota della “Ronzinante” apparentemente fa una bruttissima fine, schiacciato, compresso all’inverosimile .. ma è davvero la fine ?
...... continua ....
Donald McHeyre
*Qui utilizzo una traduzione che ho scelto perché la ritengo migliore tra le tante esistenti. Non sono a conoscenza però del nome dell’autore o degli autori. Questo particolare testo tradotto di Cygnus, insieme ad altri testi di Peart, mi fu passato da una persona di cui ho perso il contatto molti anni fa sotto forma di un fascio di fogli in A4 dove non viene indicata la provenienza che però so, quasi per certo, essere da internet. Pertanto chi leggendola la riconoscesse come sua lo pregherei di informarmi per indicarlo nell’articolo. Oltre a ringraziarlo.
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