lunedì 8 dicembre 2014

Archivi dall'Oblio: FUCHSIA 1971

Flashes from the Archives of Oblivion (titolo del doppio album dal vivo del 1974 di Roy Harper) avrebbe potuto essere un nome più adatto per questa rubrica ma Archivi dall'Oblio è più breve e rende lo stesso bene l'idea. La rubrica rivela, con brevi "sprazzi di luce", realtà musicali e discografiche di quello che ormai è il secolo passato, sperando di toglierli dall'oblio.











FUCHSIA

 Exeter, Devon, UK

Album: Fuchsia, 1971, Pegasus 

Brani:
1-Gone With The Mouse
2-The Nothing Song
3-Another Nail
4-Shoes And Ships
5-Me And My Kite
6-A Tiny Book
7-Just Anyone

Tony Durant (acoustic guitar, electric guitar, lead vocals), Michael Day (bass), Michael Gregory (drums, percussion), Janet Rogers (violin, backing vocals), Madeleine Bland (cello, piano, harmonium, backing vocals), Vanessa Hall-Smith (violin, backing vocals)


Unico album di questa oscura formazione britannica pubblicato con poca fortuna all'epoca dalla Pegasus (una sub della B&G Records) che con questa "label" ha in catalogo anche , Atomic Rooster, Three Many Army (di Ginger Baker), Nazareth, Steeleye Span e Spirogyra. E proprio a questi due ultimi che l'unico lavoro del gruppo è forse più accostabile per delicatezze folk/pop acustiche fuse a "violenze" para progressive,  seguendo comunque un filone non così raro nei primi anni '70.
Anche se il chitarrista e cantante Tony Durant era il motore principale del gruppo come compositore della maggior parte del materiale, segno distintivo della band è stata la sua sezione d'archi femminile,  con la violoncellista Madeleine Bland (che suona anche il pianoforte e l'armonium) e le violiniste Janet Rogers e Vanessa Hall-Smith; tutte e tre contribuiscono anche ai cori. Un trio d'archi che affianca un power trio folk rock.
A cavallo tra la bellezza gotica e orrore l'album, pur con qualche ingenuità nelle voci e nei testi,  rimane una miscela surreale di gioia e di follia, un composto ammaliante di gotico, acid-folk, fantasie Canterbury e melodia pop di non vago sapore barrettiano, arricchiti con cori femminili di gusto preraffaellita e arrangiamenti altamente decorativi. 

Consigliato a chi già apprezza, Spirogyra, Forest e Comus.

Al prossimo sprazzo di luce.


















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