Io e Jacopo seguiamo molti gruppi, un esercito di musicisti, una quantità immane di dischi.
Sarebbe una bugia dire che ci piacciono tutti ma di molti apprezziamo il lavoro e di alcuni siamo addirittura fan.
I JETHRO TULL, occupano senz'altro un posto speciale se non sempre nei nostri cuori, sicuramente sempre nelle nostre menti, anche perché è grazie a loro (o per colpa loro) che ci siamo conosciuti.
Era effettivamente da molto tempo che non ci occupavamo di loro e riascoltare i Jethro Tull delle origini dopo averli lasciati riposare, nelle nostre menti oltre che alle nostre orecchie, dopo assaggi di Jethro Tull moderni e di Ian Andarson Band, porta una boccata di aria salubre alle nostre menti ed ai nostri cuori.
Vi ricordo l'articolo a 6 meni e in 3 parti (2 mani per parte) dedicato a l'ultimo lavoro HOMO ERRATICUS che trovate sul sito di Jacopo, Good Times, Bad Times (link qui accanto).
E' disponibile sul sito di TRS Radio il podcast della puntata di PUNTO D'INCONTRO dedicata alle BBC session dei Jethro Tull.
Di seguito troverete le note di Jacopo Muneratti alle BBC session, usate per la diretta radiofonica.
Le session sono molto poche ma per fortuna tutte disponibili in ottima qualità audio e artistica.
I Jethro Tull ne avrebbero fatte altre se non ci fosse stato il litigio tra Anderson e Peel ?
Difficile dirlo. Io penso di no, o per lo meno poche altre. Le BBC session erano mirate soprattutto come veicolo promozionale per quei gruppi all'ora "emergenti" e infatti uno degli aspetti più interessanti di queste session consiste proprio nel loro fotografare questi gruppi (molti di essi divenuti poi miliardari) nel loro stato iniziale (a volte anche embrionale), spesso trascurato dalla critica e spesso anche dai fan.
I Jethro Tull andarono già molto bene con This Was, il loro album d'esordio e il successivo Stand Up raggiunse addirittura il 2° posto nella classifica inglese. Divennero subito un gruppo molto popolare e apprezzato dal pubblico. Un successo di partenza e una capacità di rinnovamento sorprendente nel corso degli anni successivi che nessun altro gruppo del cosiddetto Blues Boom può vantare e l'unico gruppo in quel contesto che li supera (ma solo per successo iniziale e soldi accumulati) sono i Led Zeppelin.
JETHRO TULL BBC session
Ian Anderson, Mick Abrahams, Glenn Cornick, Clive Bunker
- Studio 1 - 201 Piccadilly, 23 July 1968
First broadcast: “Top Gear”, 4 August 1968, 22 September 1968 (*)
- So Much Trouble
- My Sunday Feeling
- Serenade to a Cuckoo
- Cat’s Squirrel (*)
- A Song for Jeffrey
Questa prima session dei Jethro Tull è stata registrata nel bel mezzo delle incisioni del primo disco dei Jethro Tull, “This Was”. A questo punto, l’unico prodotto ufficiale sotto il loro nome (anzi, sotto il nome Jethro Toe) era il singolo “Sunshine Day”/ “Aeroplane” uscito il 16 Febbraio dello stesso anno. All’epoca il gruppo aveva un repertorio molto influenzato dal blues, soprattutto grazie al chitarrista Mick Abrahams, e Anderson aveva l’occasione di suonare molto l’armonica. Nella session, vengono anticipati alcuni brani del disco, non sorprendentemente in versioni non troppo diverse da quella in studio, come arrangiamento, con solo più carica live e viene eseguito il blues “So Much Trouble”, non inciso su disco e, dopo questa session, a lungo dimenticato, fino al 1993 anno in cui ricorse il 25esimo anniversario del gruppo, quando venne reinserito nelle scalette. Venne ignorato, invece, il 45 giri introduttivo del gruppo, in quanto considerato poco rappresentativo dell’attività dal vivo. Il celeberrimo DJ Inglese John Peel era molto interessato a questa formazione del gruppo, e, a partire da questa session, cominciò a promuovere la loro attività. La session venne trasmessa per la prima volta il 4 Agosto 1968, senza “Cat’s Squirrel”, e replicata il 22 Settembre, con “Cat’s Squirrel” al posto di “So Much Trouble” e “A Song for Jeffrey”. La session venne inizialmente recuperata da un Transcription Disc (con la voce di Brian Matthews), e “A Song For Jeffrey” venne pubblicata da tale nel 1988 nel cofanetto “20 Years of Jethro Tull”. Il brano venne (abbastanza inspiegabilmente) anche incluso nella ristampa del 1996 di “Aqualung”, come bonus track. Nel 2008, la session, stavolta dal master tape originale, venne pubblicata integralmente sulla versione deluxe di “This Was”.
- Studio 1 - 201 Piccadilly, 5 November 1968
First broadcast: “Top Gear”, 15 December 1968
- Love Story
- Stormy Monday Blues
- Beggar’s Farm
- Dharma For One
Per questa seconda session, invece, il disco era appena stato pubblicato (25 Ottobre 1968), e i Jethro Tull avevano già estratto un singolo da esso, “A Song for Jeffrey”, che fece moderato successo. Non solo, ma il gruppo aveva anche in programma di fare uscire un 45 giri non-LP: “Love Story”/ “A Christmas Song”, che sarebbe uscito il 29 Novembre, in tempo per la messa in onda della session. Non sorprendentemente, il lato A del singolo viene incluso nella scaletta, in una versione piuttosto energica. Il resto della scaletta, molto probabilmente (purtroppo, non abbiamo registrazioni di questo periodo del gruppo), consiste nel meglio del loro repertorio dal vivo, su richiesta di John Peel. Il che spiegherebbe la presenza del classico “Stormy Monday Blues”, qui in una splendida versione. Anche questa session, venne inizialmente recuperata da un Transcription Disc, sempre con la voce di Brian Matthews, e “Love Story” e “Stormy Monday Blues” vennero pubblicate su “20 Years of Jethro Tull”. Come la session precedente, la session integrale venne finalmente pubblicata sull’edizione deluxe di “This Was”.
Ian Anderson, Martin Barre, Glenn Cornick, Clive Bunker
- Maida Vale Studio 4 - Kensington House, 16 June 1969
First broadcast: “Top Gear”, 22 June 1969
- Bourée
- A New Day Yesterday
- Fat Man
- Nothing is Easy
A questo punto della carriera, il chitarrista Mick Abrahams era stato sostituito in pianta stabile da Martin Barre, che sarebbe rimasto in ogni disco successivo del gruppo. I Jethro Tull avevano già registrato il loro secondo LP in Aprile, ma “Stand Up” non sarebbe uscito fino ad Agosto. Né questo nuovo cambio di formazione né il nuovo LP piacquero molto a John Peel, e Peel fu molto onesto nei confronti di Anderson e soci nei suoi sentimenti. Questo causò una piccola burrasca, che venne ancora di più intensificata quando Peel non si presentò durante le registrazioni della terza BBC session del gruppo (lo aveva fatto durante le due precedenti). I Jethro Tull la presero male e i loro commenti vennero riportati a Peel dal produttore Bernie Andrews. Purtroppo, nemmeno Peel la prese bene, e da questo momento in poi, si dissociò completamente dal gruppo. Solo nel periodo di “Thick as a Brick” trasmise qualche frammento del disco, ma da lì in poi, cercò di evitare ogni brano del gruppo. Comunque, quando nell’ultima puntata di Top Gear (trasmessa il 25 Aprile 1975) Peel fece una retrospettiva del programma, replicò anche questa session, probabilmente perché rappresentativa della musica che veniva mandata in onda durante i primi anni del programma. John Peel morì nell’Ottobre del 2004 per attacco cardiaco, dovuto a complicazioni del diabete, senza essersi rappacificato con Ian Anderson. Anderson, che definisce questa cosa come uno degli episodi più tristi e pieni di rimpianto della sua carriera, per farsi perdonare, dedicò l’edizione deluxe di “Stand Up” (uscita nel 2010) al DJ. Tra i vari contenuti bonus, c’era anche questa session, integrale, dal master tape. La session, ad eccezione di “Nothing is Easy”, era già apparsa su “20 Years of Jethro Tull” (nel 1988) e sull’edizione del 1996 di “Aqualung” (solo Bourée e Fat Man), sempre tratta da un Transcription Disc. Una curiosità: sul Transcription Disc era presente anche una versione di “Living in The Past” accreditata a questa session ma, di fatto, si trattava soltanto di una registrazione audio del loro playback alla trasmissione Top of The Pops del 1969 (il video, purtroppo, è andato perduto). Queste versioni dei brani non sono così diverse da quelle in studio ma, forse, gli sono superiori, per via della produzione non proprio eccelsa dell’album.
Ian Anderson, Martin Barre, Jeffrey Hammond-Hammond, John Evans, Barriemore Barlow
- RTV Studios - Monte Carlo, Monaco, May 1975
First broadcast: “Sounds on Sunday”, 5 October 1975
- Minstrel In The Gallery
- Requiem
- Aqualung
- Cold Wind to Valhalla
Sebbene tecnicamente sia considerata come tale, questa non è una vera e propria session, ma di più un documentario preparato da Ian Anderson per dare un piccolo assaggio agli ascoltatori Inglesi di come sarebbe stato l’ottavo LP del gruppo “Minstrel in the Gallery”. Nonostante il documentario fosse stato preparato e consegnato a Maggio, andò in onda solo ad Ottobre, quando il disco era già stato pubblicato da un mese (5 Settembre). L’unico brano inciso esplicitamente per gli ascoltatori BBC è “Aqualung”, il resto della session consiste in versioni incise per l’album, ma in progress. Alcuni elementi sono gli stessi che finiranno su album, ma molte cose sono state in seguito sostituite. “Cold Wind to Valhalla” in particolare è un buon esempio: la traccia base è la stessa, ma l’intro acustico è diverso, la traccia vocale è un’altra e mancano gli archi. Due frammenti di questa session (le introduzioni acustiche di “Minstrel in the Gallery” e “Cold Wind to Valhalla”) sono state pubblicate ufficialmente prima su “20 Years of Jethro Tull” e poi sul remaster di “Minstrel in the Gallery”, come bonus tracks. Curiosamente, il cofanetto include anche una versione di “Grace” made in progress, ma non usata in questo documentario. Tra un brano e l’altro, Anderson introduce i pezzi, con il suo solito senso dell’umorismo, risultando un grande uomo di spettacolo anche in contesto non visivo.
Bell'articolo, molto dettagliata, come sempre, la descrizione di Jacopo. Volevo però fare un appunto, anzi due: Nella versione di Aqualung del 1996 sono incluse solo Bourèe e Fat Man della session del '69; per il resto mi pareva che le versioni integrali di Minstrel in the Gallery e di Cold WInd to Valhalla fossero incluse in un bootleg chiamato The Minstrels in the Red House o sbaglio?
RispondiEliminaAh! comunque piccola curiosità: dopo aver ascoltato anche il podcast e quindi con sorpresa la Critique Oblique live (che secondo me, tenendo conto che è la prima data del tour, non è venuta nemmeno malaccio anche se Ian potrebbe dare mooolto più spazio a O'Donnel e suonare il flauto nelle strofe), ho notato una cosa: ma Ian canna completamente l'intro di flauto????
RispondiEliminadi nulla :)
RispondiEliminaImmaginavo infatti...
Mamma mia...ci sono rimasto abbastanza...mmmh come dire di "stucco" perchè perde quello che dovrebbe perdere il tempo è O'Hara!! non Ian!!!