venerdì 28 febbraio 2014

Ma da che parte è l'ovest ? Rocchettari inglesi alla conquista del west !


Il western. 
Il genere dei generi. 
Il genere di superficie che può rivestire, come un abito comodo, tutti gli altri generi. Fantascienza, horror, commedia, detective story ecc ecc.

Questo abito comodo, questa superficie è un luogo geografico, reale e immaginario, talmente popolare per cui i suoi personaggi iconici (cowboy, sceriffi, "indiani", banditi), i suoi miti (sfide, duelli, inseguimenti, rapine, partite  a poker) e i  suoi scenari e strumenti (staccionate, polvere, pistole a tamburo, cavalli, stelle di metallo, carte francesi, cappelli, stivali) non hanno bisogno di essere "mediati" per far riconoscere subito l'ambientazione e l'epoca storica.
Lo dimostra il milione di cose "western"  esistenti. Il milione di film, telefilm, fumetti, parodie, circhi e musiche che usano l'immaginario western come sfondo.
Il "western" è talmente iconico da rendere immaginario anche il "west" reale. 
Simbolo di se stesso. Meta di sogni, speranze, viaggi.

Potevano i rokkettari più immaginativi di tutti, quelli britannici degli anni 60 e 70 ignorare il western ? Il rock britannico non ha in fondo per gran parte della sua storia guardato ad ovest ? E per molti  dei suoi aspetti fondamentali non si è forgiato prendendo da quanto succedeva ad ovest ? 
Pensate alla loro versione del jazz, del blues di Chicago, della contro cultura californiana, del minimalismo. Pensate alla British Invasion.

Sabato 1° marzo alle ore 17 su TRS Radio insieme a Glauco Cartocci (che ritorna dopo una troppa lunga assenza) a PUNTO D'INCONTRO, vi parleremo di alcuni musicisti britannici tra coloro che hanno usato la loro arte per raccontarci il loro western, immaginario, reale, simbolico che sia. Usando la musica per raccontare una delle più grandi tragiche e gloriose epopee della storia dell'umanità.



mercoledì 19 febbraio 2014

PUNTO D'INCONTRO sabato 22 febbraio "ma Canterbury è in Francia?"


Terzo appuntamento dedicato al Canterbury sound insieme a Mauro Belgi, sabato 22 febbraio a PUNTO D'INCONTRO.
I precedenti "incontri" li abbiamo tenuti l'anno scorso, il 26 ottobre dove abbiamo trattato, Wilde Flowers, Caravan, Soft Machine e un poco di Hatfield e il 16 novembre: EGG (Uriel, Arzachel), Hatfield (estesamente) e National Health e ne ho scritto sul blog, QUI e QUI.

Dove eravamo rimasti ? O meglio da dove ricominciamo ?

Partiamo dal 1963 dove un magro australiano Christopher David Allen appassionato di William Burroughs, sbarca a Londra e si unisce a 2 (+1) giovani studenti d'arte di cognome, Hopper, Wyatt e Ratledge, divenendone il leader. 
Il Daevid Allen Trio (+1) dura poco, avendo tempo però di registrare un concerto nientemeno che al Marquee e si evolve presto nei Wilde Flowers, formazione pop psichedelica molto allargata che per motivi pratici si sdoppia in Caravan e Soft Machine (indovinate in quale delle due restano Allen e Wyatt ?).

I primi sarebbero più adatti al Marquee. I secondi sono perfetti per il neonato UFO Club, tempio del mainstream psichedelic made in England, esibendosi sullo stesso palco con un gruppo di quasi architetti e un altro gruppo guidato da un piromane.
Due grandi specialisti del "firma qui e MI faccio diventare ricco", Gomelsky e Chandler si accorgono di loro. Sembra spuntarla il primo e si produce anche qualcosa (dovremo aspettare anni e anni per sapere cosa) ma è un fumo di erba. La spunta Chas "jimme l'ho scoperto io" Chandler.

Siamo ormai alla fine del 1968 e finalmente esce "The Soft Machine", prodotto da l'ormai ex "animale" e dall'americano Tom Wilson che 3 anni prima aveva prodotto il primo disco (o dovremmo dire i primi 2) di un gruppo californiano guidato da un italo americano, credendo fosse un gruppo r'n'b e invece decisamente no.
L'album del terzetto, Wyatt, Ratledg, Ayers è la prima pagina di una lunga e importante storia nella Storia (con la S maiuscola) della musica moderna.
Nel frattempo la Macchina Morbida si era persa l'australiano alla frontiera (si, nel '67 esistevano le frontiere in Europa), dopo un fruttuoso tour francese. Di ritorno in Albione, Allen scopre che gli è scaduto il visto di soggiorno (burocrazia e teiere volanti non vanno d'accordo per degli gnomi) e senza quello, il governo di Sua Maestà, nega l'accesso al suo cittadino delle colonie imperiali.

Ad Allen non resta che tornare a Parigi, dove ancora si sentono per strada le eco di giubilo dei loro fan francesi gridare, "machine molle, machine molle de nouveau à nous". Allen  per farsi sentire deve rispondere con una eco più forte, usando un .....









Da qui riprenderemo il discorso  sabato 22 febbraio alle ore 17.00, partendo dagli studi di Roma di TRS Radio 102.3 e percorrendo l'antica via Francigena,  vi parleremo del più importante gruppo interrrrrraziale europeo degli anni '70 (franco/inglese e gemellato con gli Analogy italo/tedeschi)) , giungendo finalmente in Albione con Wyatt, Matching ..ehmm .. Mole, e  concludendo a Cambridge con Henry Cow (anglo gemellati con i tedeschi Slapp Happy). 
Ma Canterbury dov'è ?







Una scaletta, leggera, leggera, messa insieme dal sottoscritto e da Mauro Belgi, per veri appassionati .. perché Voi valete!








venerdì 14 febbraio 2014

PUNTO D'INCONTRO GENESIS ... from BBC to TRS

In passato A Castle McHeyre abbiamo già parlato  delle BBC session(s)QUI, QUO e QUA e nelle precedenti edizioni del programma radiofonico PUNTO D'INCONTRO
ne abbiamo ascoltate di molti artisti passati per gli imperiali studi. Tra i tanti, VDGG, Traffic, Family, King Crimson.

Siccome abbiamo notato un vostro particolare apprezzamento per queste testimonianze di un'epoca passata (testimonianze della Radio di una volta e archivio di un'epoca che non è più) e la cosa ci fa piacere, con Jacopo Muneratti, abbiamo deciso per questa edizione 2014 del programma radio di presentarvene molte e volentieri.

Cominciamo con i GENESIS, sabato 15 febbraio.


Le BBC session disponibili non sono poi molte e tutte concentrate in un periodo che va dal 1970 al 1972. Un periodo oscuro per i Genesis in patria, prima del grande successo internazionale ma tutte di 
eccellente qualità artistica e mediamente buona qualità tecnica di registrazione.

Questo è l'elenco delle BBC session dei GENESIS corredate dagli interessanti commenti di Jacopo Muneratti:


GENESIS - BBC SESSIONS

Peter Gabriel, Ant Phillips, Mike Rutherford, Tony Banks, John Mayhew

  • Studio 4 - Maida Vale, 22 February 1970
First broadcast: “Nightride”, 1 April 1970

    • The Shepherd
    • Pacidy
    • Let Us Now Make Love
    • Stagnation
    • Looking for Someone
    • Dusk

Questa prima session del gruppo rappresenta quanto di più vicino oggi si possa avere come riferimento per sapere come suonassero dal vivo i Genesis all’epoca. Questa session è stata registrata nel periodo subito successivo al primo album, quando Mayhew era ancora fresco di assunzione. Il materiale registrato è così lungo che è come se fosse un nuovo LP del gruppo. Questa session, creduta persa per molti anni, e recuperata nel 1989 grazie al produttore Alec Raid, che aveva copiato il master su cassetta prima della sua cancellazione, al momento della trasmissione era costituita interamente da inediti e permette di capire meglio la transizione da “From Genesis to Revelation” a “Trespass”. “The Shepherd” è un brano, per l’appunto, più pastorale, quasi un duetto tra Gabriel e Banks, non solo strumentisticamente (flauto e piano), ma anche vocalmente: Banks, infatti, si alterna alla voce solista assieme a Gabriel, caso più unico che raro. “Pacidy”, definita da John Mayhew come una delle sue preferite, non si discosta poi molto, come atmosfere: un brano leggero, delicato e forse un po’ troppo stucchevole. L’ultimo inedito, “Let Us Now Make Love”, invece, vede l’apporto vocale di Ant Phillips, nel ritornello, e segue un po’ la falsariga di “The Silent Sun”, sul primo album, cercando di imitare lo stile compositivo dei Bee Gees. Questi tre brani, deliziosi, leggeri e gradevoli, però, risultano assolutamente minori e non è difficile immaginare perché non siano stati ripresi in futuro. La seconda parte della session, invece, si concentra di più su brani più intricati e, infatti, verranno tutti e tre ripresi su “Trespass”, non senza modifiche. Questa versione di “Stagnation” è particolarmente interessante, perché non è ancora stata rifinita e differisce di molti particolari tra cui l’assolo di Banks, ancora un prototipo, e una differenza ancora maggiore, che non vi sveleremo. “Looking for Someone”, invece, non è poi così diversa da come sarà in studio, salvo qualche differenza minimale e un’aria più incerta nell’esecuzione e nell’arrangiamento. Originariamente, la session si chiudeva con una versione di “Dusk” che, purtroppo, non ci è giunta fino ad oggi. Tuttavia, sul cofanetto “1967-1975” è possibile ascoltare una demo di questo brano che probabilmente non si discosta poi tanto dalla versione che il 22 Febbraio 1970 il gruppo registrò ai BBC studios.

Peter Gabriel, Steve Hackett, Mike Rutherford, Tony Banks, Phil Collins

  • Studio T1 - Kensington House, 10 May 1971
First broadcast: “Sounds of the Seventies”, 31 May 1971

    • The Musical Box
    • Stagnation

Con questa session, invece, abbiamo il debutto della formazione classica dei Genesis. È un altro documento molto interessante perché precede le registrazioni di “Nursery Cryme” e, quindi, si tratta di uno dei primissimi documenti di quella formazione. “The Musical Box” è al 70% già come sarà su album, ma la sezione centrale è molto più lunga (una ripetizione è stata successivamente tagliata). Gabriel non ha ancora composto tutto il testo del brano, quindi, sul finale, semplicemente, si limita a grugnire e bazzicare qualche parola senza senso. Un’alternativa interessante, chiaramente work in progress, che aiuta ancora di più ad apprezzare la versione definitiva di questo classico. Il secondo brano, “Stagnation”, già incisa nella session precedente, a questo punto era diventato un vero e proprio cavallo di battaglia dal vivo. Il raffronto con la versione in studio è particolarmente notevole: il modo in cui Collins porta avanti il ritmo nelle parti più mosse dà una potenza ed un eleganza uniche, assenti dalla sua controparte ufficiale. Se nella session precedente si sentiva un gruppo interessante, ma ancora acerbo e ai primi passi, in questa si sente un gruppo che ha appena cominciato a diventare qualcosa di grande.

  • Studio T1 - Kensington House, 9 January 1972
First broadcast: “Top Gear”, 28 January 1972, 17 March 1972 (*)

    • The Return of the Giant Hogweed
    • Harold The Barrel
    • The Fountain of Salmacis
    • Harlequin (*)

Questa session, invece, proviene subito dopo la pubblicazione di “Nursery Cryme”. Per questo motivo, gli arrangiamenti risultano gli stessi della versione in studio. Tale session, però, non è certo priva di interesse: anzi, si tratta, forse, della session più gradevole all’orecchio. Le versioni dei brani sono tutte di gran lunga superiori alle loro controparti in studio: sia dal punto di vista dell’esecuzione, sia dal punto di vista della produzione, qui molto più chiara e cristallina. Persino un brano relativamente minore come “Harlequin”, in questa versione, diventa un piccolo capolavoro pastorale. Una curiosità: questa session, risulta un trionfo per coloro che sperano che saltino fuori alcuni tesori nascosti dall’archivio della BBC. Per molto tempo, il master originale di questa terza BBC session era ritenuto distrutto. Tutte le copie disponibili della session erano prese da registrazioni amatoriali di appassionati direttamente dalla radio, ed erano a bassa fedeltà. Non solo, ma le copie che circolavano, erano prese da una registrazione della replica di questa session (avvenuta il 17 Marzo 1972), dove “The Fountain of Salmacis” non venne trasmessa, per fare posto a “Harlequin” (non era una cosa strana che, alla seconda trasmissione, venisse inserito un brano mancante nella prima: questo succedeva soprattutto quando le session erano considerate troppo lunghe per gli standard di messa in onda). Per questo motivo, questa monumentale e splendida versione di “The Fountain of Salmacis”, per molto tempo è stata ritenuta perduta e non era disponibile alle orecchie degli appassionati. Nei primi anni 2000, il master della session è stato ritrovato, trasferito in digitale e ritrasmesso, finalmente integrale e in qualità audio perfetta, il 19 Marzo 2008 all’interno del programma di Chris Hawkins.

  • Studio T1 - Kensington House, 25 September 1972
First broadcast: “Top Gear”, 9 November 1972

    • Twilight Alehouse
    • Watcher of the Skies
    • Get ‘Em Out by Friday

L’ultima session dei Genesis venne realizzata in promozione all’album “Foxtrot”, appena uscito. Oltre ai due brani portanti della prima facciata del disco, viene incluso anche il grande classico dei primi anni, purtroppo dimenticato, “Twilight Alehouse”, in seguito ingiustamente relegata a B-side (di “I Know What I Like”, nel 1973). Probabilmente, l’inclusione di questo brano dipende dal fatto che “Supper’s Ready” era troppo lunga per poter essere eseguita in una session, e che gli altri brani del disco non facevano parte  del loro repertorio dal vivo (o avevano smesso di esserlo). Tutti e tre i brani sono uguali nell’arrangiamento alle loro versioni classiche ma, ovviamente, le varie differenze nell’esecuzione (più calda e fluida) li rendono differenti (e, nel caso di “Get ‘Em Out by Friday”, superiore) alle loro versioni in studio. I due brani di “Foxtrot” non sono poi così diversi dalle loro versioni su “Genesis Live”, ma forse queste versioni sono preferibili, per via della loro qualità audio più nitida e cristallina.



Resta fuori "In Concert" del 2 marzo 1972 con i brani, The Fountain Of Salmacis, The Musical Box, The Return Of The Giant Hogweed.

Il motivo di questa esclusione è dovuto alla fiversa tipologia di programma. Le BBC session, propriamente intese sono esecuzioni in studio radiofonico fatte senza pubblico. 
In Concert, come dice il titolo, era una serie di Concerti live in diretta con pubblico.
Comunque non escludo che potremo recuperare quest'ultimo blocco di brani in un'altra puntata.

Ci aggiorniamo in RADIO, restate sintonizzati.

mercoledì 12 febbraio 2014

Mc Video Blog ELEPHANT TALK 1 senza veli ...

Mi hanno consigliato VIMEO e io lo provo!

Questa è la versione non censurata (da Youtube per conto della Sony) della prima puntata di ELEPHANT TALK dove Glauco Cartocci ci parla e ci commenta A Day In The Life dei Beatles.

Non ho idea di quanto durerà prima che il Central Scrutinizer intervenga con le sue toppe sonore ma il tempo illimitato è più che altro dovuto al limite di capienza che l'account free di Vimeo fornisce. 500MB.

C'entrano giusto un paio di video da mezz'ora. Quindi prima o poi potrebbe succedere di doverlo sostituire.

Comunque sia ....


lunedì 10 febbraio 2014

Cosmo Oro 1: Cittadino della Galassia di R.A. Heinlein



COSMO - CLASSICI DELLA FANTASCIENZA - Volume n. 1 (giugno, 1970)
Direttore responsabile: Gianfranco Viviani.
Titolo originale:
CITIZEN OF THE GALAXY (1957)
Traduzione di Giancarlo Cella.
In copertina: “Equilibrio Cosmico” di Filippo Degasperi.



Dalla quarta di copertina:

"Forse la capitale dei Nove Mondi è il centro
dell’universo abitato, ma certo vi si svolge il
principale mercato di schiavi.
Il ragazzo sparuto che si chiama Thorby nes-
suno lo vuole; solo il mendicante Baslim si fa
avanti e lo compera.
Comincia da questo momento la formidabile
avventura di Thorby. Giungerà attraverso stadi
successivi di liberazione, e conquistando se
stesso, fino al centro dell’Egemonia, dove lo
attende la più sconvolgente delle scoperte.
Questa civiltà futura, che abbraccia tutta una
galassia, ha più pianeti abitati di quanti un uo-
mo possa sperare di tenere sotto controllo:
E, del resto, chi tiene sotto controllo la legge ?
Chi era Baslim, il mendicante che annotava gli
arrivi delle astronavi e che consegnava mes-
saggi cifrati agli spaziali ? E chi è Thorby, il
ragazzo cui è affidato un messaggio che egli 
non puù comprendere? Schiavo o erede di una 
gigantesca fortuna ? Innocente o responsabile?"

sabato 1 febbraio 2014

1 ANNO DI BLOG

Mercoledì 29 gennaio il blog Castle McHeyre ha compiuto un anno di vita.

Non ho voglia di fare bilanci troppo lunghi. Non ho voglia di fare bilanci! 


I responsi sono stati inferiori alle aspettative ma non così pessimi da spingermi a chiudere l'esperienza e sufficienti a stimolarmi un altro anno di prova dove cercherò di capire gli sbagli da me compiuti e dare al blog una scadenza più regolare. Mio il compito di correggere i difetti, vostro di aiutarmi a migliorare.

Come contenitore del mio lavoro di appassionato e per veicolare le promozioni delle altre attività (radio, Video ecc.) il blog continua ad avere la sua funzione, e bene.

Tra gli errori da neo blogger sicuramente c'è stato quello di dare un scadenza al numero di post mensili che già all'inizio sapevo di non poter mantenere. Spinto dall'entusiasmo iniziale ho tentato questa sfida è l'ho fallita ma almeno adesso so quali sono i miei limiti. 
1 post a settimana è assicurato dalla presentazione delle puntate del programma radiofonico PUNTO D'INCONTRO, che ricomincia sabato 8 febbraio, e siamo a 4.
Altri 2 riguarderanno sempre la presentazione di un Video Podcast e altri 2 o al massimo 4 a temi di argomento libresco, musicale ecc.
Più varie ed eventuali (compleanni, decessi, catastrofi ecc.).
All'incirca 8 o 10 post mensili (se e magari) credo siano sufficienti ed affrontabili.

In cantiere ci sono:
La serie Cosmo Oro della Nord editrice. Una delle collane librarie più importanti della storia dell'editoria di fantascienza in Italia.
In ogni puntata parlerò di un libro di questa collana, iniziata nel 1970 e chiusa 2 anni fa con il numero 202. 
Di questa serie cercherò di trattare almeno un titolo al mese.

Vari articoli sulla bibliografia zappiana in Italia. Questo è l'anno di Frank, ci ricorda la vedova.

Piccoli articoli dove parlerò di musicisti e gruppi britannici pescati dal dimenticatoio.

"Provare a tentare di provare" di trovare tempo per scrivere l'articolo mensile per la neonata MAT2020 (scusami tanto Athos.)

Altre cose in cantiere ma ne riparleremo.

A rileggere tutto mi accorgo che alla fine ho fatto il bilancio e neanche tanto breve.

Se siete arrivati a leggere fino a qui auguro a tutti un nuovo e più gradevole anno di blog e di vita in generale.