Riprendo le serie dei PODCAST a continuazione della lunga avventura radiofonica conclusasi in modo disgraziato.
Per voi una nuova BBC session, realizzata, come sempre, con cura e precisione maniacale (da maniaco) da Jacopo Muneratti.
Questa volta è il turno dei PINK FLOYD.
Non credo serva presentarveli.
QUI andrete alla pagina web del podcast.
QUI troverete le interessanti dissertazioni di Jacopo su
THE ENDLESS RIVER dei Pink Floyd, fresche, fresche per voi.
In ultimo, prima di lasciarvi alle dotte note di Jacopo, voglio informarvi che sono in cantiere altre BBC session tutte nuove e stiamo recuperando per il formato podcast anche quelle già trasmesse in passato on air.
Restate sintonizzati.
Buona lettura e buon ascolto.
Jacopo Muneratti in
PINK FLOYD BBC
Syd Barrett, Roger Waters, Rick Wright, Nick Mason
- Playhouse Theatre - Northumberland Avenue, 25 September 1967
First broadcast: “Top Gear”, 1 October 1967
- The Gnome
- The Scarecrow
- Set The Controls For The Heart Of The Sun
- Mathilda Mother
- Reaction in G
- Flaming
Questa session dei Pink Floyd è un documento doppiamente storico: è una delle poche registrazioni disponibili della prima formazione, sicuramente quella in qualità audio migliore, ed è andata in onda per la prima volta durante la prima apparizione dello storico DJ John Peel alla BBC, durante la puntata di “Top Gear” del 1 Ottobre 1967, condotta in coppia con Pete Drummond. Il gruppo recupera alcuni brani dal primo LP del gruppo, “The Piper at The Gates of Dawn”, in versioni piuttosto fedeli e poco derivative, aggiungendo due brani nuovi. “Set The Controls For The Heart of the Sun” è simile alla sua versione futura, solo accorciata e, in effetti, la versione che apparirà sul secondo LP del gruppo “A Saucerful of Secrets”, è stata addirittura registrata prima di questa (il 7 e l’8 Agosto, agli Abbey Road Studios), mentre, “Reaction in G”, altro non è che un breve strumentale, solitamente eseguito dal vivo in risposta a quelli che chiedevano loro la hit “See Emily Play”. Per la replica della session, che sarebbe avvenuta il 5 Novembre 1967, la BBC chiese al gruppo una versione di “Apples and Oranges”, che sarebbe stata pubblicata come 45 giri da lì a poco. Siccome ai Pink Floyd era impossibile tornare in studio per registrare una nuova versione del brano, si limitarono a consegnare la versione definitiva del pezzo in anteprima, tanto nessuno avrebbe potuto notare la differenza. Per molto tempo, si è pensato, quindi, che i Pink Floyd avessero registrato anche questo pezzo per la prima session, ma la non autenticità del brano è stata confermata direttamente dal produttore Bernie Andrews. Il Master Tape di questa session non esiste più da tempo ma, fin da subito, diverse copie hanno circolato tra i fan anche perché, la BBC, rendendosi conto del materiale che aveva perso, ha chiesto agli ascoltatori copie di questo materiale, replicandolo più volte, man mano che ricevevano nuove copie di qualità audio maggiore. Il primo a ritrasmetterla fu il DJ Tommy Vance all’interno del suo programma “Friday Rock Show”, trasmettendo “The Gnome”, “The Scarecrow” e “Matilda Mother” l’8 Febbraio 1980 (probabilmente gli unici brani che aveva in mano), scusandosi per la qualità audio non altissima ma sottolineando che “ormai, esistono solo così”. Nel frattempo, sono rinvenute anche altre registrazioni, più complete e in qualità audio migliore, fino a quando, nel 2005, venne recuperato un nastro appartenente ad un tecnico della BBC, contenente la registrazione della “Top Gear” e quattro dei brani, permettendo a gran parte della session di sopravvivere in qualità audio quasi da master. Interessante notare come Peel, all’epoca, fosse ancora inesperto e, infatti, spesso parla sopra l’inizio dei brani, per introdurli. Particolarmente frustrante è il caso di “Reaction in G”: il brano in sé dura solo 40 secondi, 20 dei quali hanno le voci di Drummond e di Peel.
- Studio 4, Maida Vale, 20 December 1967
First broadcast: “Top Gear”, 31 December 1967
- Vegetable Man
- Scream Thy Last Scream
- Jugband Blues
- Pow R. Toc H.
Anche questa session rappresenta un documento estremamente interessante per gli studiosi del gruppo. In questa session, il gruppo presenta quello che avrebbe dovuto essere il suo futuro singolo: “Scream Thy Last Scream”/ “Vegetable Man”, rimasto inedito a causa dell’allontanamento di Barrett. I due brani sono abbastanza diversi dalle versioni definitive che sarebbero dovute uscire come singolo: “Vegetable Man” è ancora più scanzonata nella sua parte vocale, mentre, “Scream Thy Last Scream”, originariamente cantata dal batterista Nick Mason (e con delle armonie di Barrett a doppia velocità in sottofondo), è più incerta e insicura e il cantato sembra coinvolgere più Wright che Mason: sicuramente, la parte vocale principale è cantata da Barrett. “Jugband Blues” finirà su “A Saucerful of Secrets” e, vista la complessità della composizione, qualche critico ha ipotizzato che si trattasse di un montaggio in studio prendendo varie idee di Barrett non collegate tra di loro. Il fatto che il brano sia eseguito egregiamente in questa session, dovrebbe dimostrare che, perlomeno al momento della composizione, Barrett era abbastanza lucido da poter scrivere un brano multiparte. Interessante anche la versione di “Pow R. Toc H.”, all’epoca veicolo di improvvisazioni, nella quale Wright si concede un delizioso assolo di piano. Anche questa session, come la precedente, non sopravvive dal Master Tape, bensì da una registrazione off-air, comunque di qualità audio accettabile. In ogni caso, la BBC ha una copia di tale registrazione off-air e, anche questa, è stata trasmessa da Tommy Vance nel suo “Friday Rock Show” verso la fine degli anni ’80, specificando che la qualità audio non era agli standard delle session solitamente mandate in onda ma che, comunque, si tratta di un documento storico e non disponibile in altre versioni.
Roger Waters, David Gilmour, Rick Wright, Nick Mason
- Studio 1 - 201, Piccadilly, 25 June 1968
First broadcast: “Top Gear”, 11 August 1968
- Careful With That Axe, Eugene
- A Saucerful Of Secrets
- Let There Be More Light
- Julia Dream
Con l’uscita di Barrett, David Gilmour (che per qualche mese aveva coabitato i Pink Floyd insieme al “diamante pazzo”), diventa il chitarrista definitivo del gruppo. Oltre al fatto che il suo stile è completamente diverso da quello del suo predecessore, questo cambia un cambiamento di rotta molto notevole, se si compara questa session con le due precedenti, anche per il cantato di Waters e di Gilmour. Il secondo album del gruppo, “A Saucerful of Secrets”, era uscito il 29 Giugno, pochi dopo la registrazione della session, ma abbondantemente prima della sua messa in onda. Viene presentata una prima versione di “Careful With That Axe, Eugene”, identificata nei log (documenti burocratici della BBC dove erano indicati i brani registrati durante le session) anche con un secondo titolo alternativo: “The Murderotic Woman”. Questa versione del brano, incredibilmente sedata, assomiglia di più a quella che apparirà come B-side del singolo “Point Me At The Sky” nel Dicembre dello stesso anno, piuttosto che alla più famosa versione dal vivo, esplosiva e con vari cambi di dinamica, pubblicata su “Ummagumma”. Questa versione di “A Saucerful of Secrets” non è del tutto fedele alla sua versione in studio (anche se le assomiglia di più rispetto alle classiche versioni live), e contiene qualche variazione, tra cui un pattern diverso di batteria nella sezione centrale e la complessiva durata dimezzata. Forse per questo motivo sui log è stata segnalata come “The Massed Gadgets of Hercules”, benché non si tratti assolutamente di una early-version. “Let There Be More Light” è, invece, molto più simile alla versione su album. Chiude la session “Julia Dream”, lato B del 45 giri “It Would Be So Nice”, pubblicato il 12 Febbraio dello stesso anno; potrebbe sembrare un po’ strano che il gruppo, invece di pubblicizzare il lato A, abbia scelto la B-side, ma, poiché il singolo era stato un irrimediabile flop, probabilmente hanno preferito pensare di cercare di salvare quel brano dall’oblio. Anche il Master Tape di questa session è andato perduto, ma, anche questa session sopravvive in una registrazione off-air, in seguito rientrata in possesso della BBC. Per nostra fortuna, tale registrazione si dimostra di qualità molto alta: se il Master dovesse essere miracolosamente ritrovato, probabilmente non suonerebbe tanto meglio della copia attuale. In tale nastro, si sente la voce di John Peel introdurre i vari brani, annunciando una futura replica della session nel giro di qualche settimana, auspicandosi che gli ascoltatori si sintonizzino per riascoltarla perché “questo materiale merita di essere ascoltato due volte, anche duemila”. Questa session finì nella lista “The Best 125”, una selezione delle migliori session selezionata dalla famiglia di Peel, i suoi amici, ingeneri del suono, produttori, musicisti e altri suoi amici che lo conoscevano bene.
- Studio 4, Maida Vale, 2 December 1968
First broadcast: “Top Gear”, 15 December 1968
- Point Me At The Sky
- Embryo
- The Narrow Way, part 1
- Interstellar Overdrive
In questa interessante quarta, il gruppo cercava di pubblicizzare il singolo “Point Me At The Sky”/“Careful With That Axe, Eugene”, che sarebbe uscito il 17 Dicembre, due giorni dopo la prima messa in onda. Il lato A del singolo compare in una rara versione che sarebbe, tutto sommato, molto simile a quella ufficiale, se non fosse per una lunga sezione centrale “psichedelica”, quasi del tutto assente nell’altra. “Embryo”, un futuro caposaldo dal vivo del gruppo, era appena stata incisa in studio (quella versione sarebbe apparsa, contro la volontà del gruppo, nella compilation “Picnic - A Breath of Fresh Air” nel 1970). Mentre le versioni dal vivo erano molto cariche, quella in studio era più pacata. La versione in questa session è fedele a quella in studio e, probabilmente, più che per l’album “Ummagumma”, come spesso è erroneamente segnato, i Pink Floyd stavano considerando questo brano come una possibile facciata di un 45 giri. Viene eseguito anche un interessante strumentale di Gilmour, qua segnato sui log come “Baby Shuffle in D Major”, che diventerà altro la prima parte della sua suite “The Narrow Way” sul disco su “Ummagumma”. Chiude la session una versione del loro classico “Interstellar Overdrive”, una versione tipica rispetto alle loro dal vivo anche se, per motivi di durata, ridotta ad appena (!) 8 minuti e mezzo di durata. La session è stata salvata su un Transcription Disc, ad eccezione dell’ultimo brano, “Interstellar Overdrive”, che sopravvive in una registrazione off-air, non di altissima qualità, ma integrale.
- Paris Cinema - Lower Regent Street, 12 May 1969
First broadcast: “Nightride”, 14 May 1969
- Grantchester Meadows
- Cymbaline
- The Narrow Way, part 3
- Green is The Colour
- Careful with that Axe, Eugene
Ultima session per il gruppo, che da qua in poi diventerà uno dei più famosi della Gran Bretagna, e quindi non più bisognoso di tale mezzo per farsi pubblicità. Questa session è particolarmente notevole perché contiene estratti di quella che è identificata dai fan come la suite “The Man and The Journey”, ovvero, un raccoglitore di brani nuovi e vecchi riutilizzati e ricuciti insieme da un nuovo filo logico. Per questo motivo, i cinque brani di questa session sono segnati nei log con i titoli che hanno in questa suite: “Daybreak”, “Nightmare”, “The Narrow Way”, “The Beginning” e “Beset by Creatures of The Deep”. Di queste, solo “Careful With That Axe, Eugene” era già stata pubblicata, mentre il resto del materiale sarebbe apparso ufficialmente nei mesi successivi su “More” e “Ummagumma”. “Grantchester Meadows”, “The Narrow Way, part 3” e “Cymbaline” sono abbastanza fedeli alle loro versioni che appariranno di lì a poco su album, mentre “Green is the Colour” e “Careful With That Axe, Eugene” sono vicine alle loro versioni classiche: vengono addirittura eseguite insieme, senza una pausa tra di loro, proprio come accadeva in concerto. “Grantchester Meadows” e “The Narrow Way, part 3” contengono degli effetti sonori, probabilmente presi dalla biblioteca sonora della BBC. L’intera session sopravvive dal suo Master Tape, ed è stata replicata da John Peel, assieme ad altre delle sue session preferite, durante l’ultima puntata di “Top Gear”, andata in onda il 25 Settembre 1975.
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